I Personaggi

I Personaggi Philoxenus e i suoi ospiti sono figure ideali, ma con una coerenza umana legata alla posizione sociale, all’età, alla nazionalità, alla funzione di ognuno all’interno dell’opera e, persino a ciò che i nomi, inventati, esprimono(7). Non è possibile identificarli storicamente e non si può neppure presumere che Whetstone abbia tratto i nomi da altre opere italiane analoghe, poiché non compaiono in nessuna delle opere a lui contemporanee e in quelle che furono sue fonti. L’unico personaggio realmente identificabile è Cavaliero Ismarito, cioè lo stesso autore, proiettatosi all’interno della narrazione per esserne protagonista narratore.

La compagnia di gentluomini e gentildonne, che prende parte alle sette giornate di “exercises and pleasures” è una compagnia scelta, con due giudici delle controversie: Isabella, “a well spoken Gentlewoman” e Fabritio, “an elderly Courtier”(8). Li contraddistinguono, dunque, la serietà e la saggezza, determinate dall’età e dalla compostezza delle loro persone, oltre che dall’esperienza. Giudici giusti e imparziali, assegnano la ragione e il torto ai vari contendenti solo dopo un attento esame dei loro discorsi e delle loro ragioni, cercando sempre di svolgere una funzione mediatrice. Nella loro potestà e saggezza di giudici, Fabritio e Isabella citano spesso da testi autorevoli, come Platone(9) o le Sacre Scritture(10) si esprimono con elementi più propri alla saggezza popolare, come exempla e proverbi(11).

Isabella, nel suo racconto, pone l’accento soprattutto sulla contrapposizione di Polina e Cassandra. È un personaggio, che incarna la virtù e la saggezza femminili, nella difesa di un amore casto, istituzionalizzato nel Matrimonio. Predilige la Bellezza, che non nasconde inganno e tenta di dare alle donne presenti un esempio di vita regolare, conforme ai più stretti canoni del buon gusto, approvati dalla società.

Il Doctor Mossenigo, personaggio tra i più loquaci, è un tedesco misogino, orgoglioso, che, dall’alto della sua cultura, interviene su tutto, anche con lunghe tirate filosofiche, piuttosto noiose; analizza i problemi nei dettagli, ne giudica i pro e i contro, è spesso ironico, ma anche molto fermo e intransigente nei giudizi. Narra due novelle, la prima(12) per denigrare le donne e la seconda(13) contro il Matrimonio Avventato e la Bellezza. Il nome di questo personaggio pronunciato alla veneta sarebbe “Mocenigo”, che corrisponde al nome di una famiglia veneta esistente sin dal secolo XI, che diede alla Repubblica sette dogi, oltre a soldati, diplomatici, uomini di lettere e di chiesa. Forse Whetstone li sentì nominare durante il soggiorno a Venezia e, in particolare, può essersi interessato a quello a lui più vicino nel tempo e negli interessi: Andrea Mocenigo (1473 - 1542), uomo politico e senatore, ma soprattutto uomo di studi, autore di un trattato di teologia, Pentateuco, e di opere di storia in prosa e in versi. Il personaggio di Aurelia è erudito, ingegnoso, saggio, intransigente; le sue argomentazioni, ampollose e ricercate, piene di esempi e proverbi, finiscono per diventare familiari e Mossenigo può, alla fine, risultare simpatico, se si pensa che, nonostante l’ostentazione della sua misoginia e le sue opinioni negative sull’amore, è, poi, l’unico ad innamorarsi e soffrirne.

Mossenigo si innamora infatti di Katharina Trista, la più giovane del gruppo, definita da Whetstone “a sowre and testy dame”(14); è sempre vigile nelle conversazioni e interviene soprattutto quando si tratta di difendere il proprio sesso, rivelandosi, su questo argomento, piuttosto suscettibile. Le sue battute sono sempre brevi e incisive e contribuiscono a formare l’immagine di una giovane donna risoluta e orgogliosa, che basa la propria forza e la propria sicurezza soprattutto sul fatto di essere giovane, e, quindi, di potersi permettere di punzecchiare, e quasi schernire, il povero Dottore, la cui passione per lei lo rende, sotto un guscio di austerità, quasi patetico, nelle schermaglie a distanza.

Soranso è di nazionalità italiana “of wit quick and sharp, and for his service, sweet and pleasant”(15). È un personaggio molto colto, capace di intervenire su ogni argomento, ma non ama la retorica; non manca di fare discorsi sottili e complicati, ma ritorna, poi, sempre all’esempio pratico. È un personaggio convenzionale, ma anche astuto e realista; non ama la tristezza; i suoi interventi servono sempre a sdrammatizzare e a ristabilire un’atmosfera distesa e piacevole.

Dondolo è un altro italiano, per la precisione napoletano. Whetstone aveva molta simpatia per gli italiani e ammirazione per il loro ingegno, ma non ammirava Napoli e i napoletani. Nella presentazione ai lettori(16) dice di non voler ricordare le ingiustizie subite a Roma e Napoli; in una nota in margine alla n o v e l l a della III giornata si legge: Neapolitans are most severe in revenge().

E nel testo:

...When he assuredly knews, hée studied a wile of torture, equall to this trecherie: for who hath not heard the Neapolitan to be the severest revenger of dishonor in the world?...(18)

Il napoletano è il più ironico dei personaggi di Aurelia. I suoi interventi sono sempre pungenti, scoraggiano o minimizzano gli argomenti dell’interlocutore di turno. È un personaggio a volte contraddittorio, ma, forse, Whetstone voleva evidenziare proprio questa sua mancanza di chiarezza, la scarsa definizione del carattere, già espressa, in parte, nel nome, sia nell’accezione Don Dolo, sia in quella Dondolo, che, anche visivamente, indica qualcosa di poco stabile.

Faliero è uno Scozzese “subtill and cunning in his devices”(19), un personaggio molto legato alle convenzioni, crede fortemente nel Matrimonio benedetto dalla nascita dei figli e in cui non vi sia differenza sociale tra i coniugi; non crede nella buona fede delle donne, a cui attribuisce malizia e furbizia. Racconta la Novella della II giornata, che è tra le più prolisse e noiose, zeppa di exempla, proverbi e lettere d’amore; i suoi discorsi e i suoi interventi hanno sempre un fine morale ed edificante.

Monsier Bergetto è un francese molto amabile, capace di discorsi complicati, simmetricamente perfetti(20). Sostiene il potere della Bellezza e il matrimonio basato sull’amore, in cui non vi sia differenza di età. Narra la Novella di frier Inganno(21), per denigrare il clero cattolico ed evidenziare l’ignoranza del popolo.

Le dame della compagnia hanno tutte le virtù delle perfette donne di corte, caratterizzate ognuna da piccole distinzioni.

Maria Belochi, dama dai begli occhi, come dice il suo nome, difende la passionalità delle donne(22); Aluisa Vechio, la più anziana, interviene in difesa delle più giovani, anche con battute maliziose; Lucia Bella, votata alla castità “as a nun”, alla fine dell’opera si convincerà dell’eccellenza del Matrimonio; Hellena Dulce e Franceschina Sancta, sono vivaci, dalla risposta pronta, sanno punzecchiare e cogliere sul vivo i Cavalieri. Tutte sanno ballare, apprezzano la musica e la poesia, sanno sostenere la conversazione e intervenire nelle discussioni, naturalmente con la moderazione propria alle donne del ’500 di un certo livello sociale.

Non è facile, leggendo Aurelia, comprendere subito le caratteristiche umane ed artistiche dei singoli personaggi. I loro interventi, infatti, sono spesso brevi battute che si inseriscono, a volte in maniera non del tutto significativa, nel discorso, con una mera funzione di commento o di contrappunto. Ognuno, comunque, prima o poi, mostra delle peculiarità, che lo caratterizzano e lo distinguono dagli altri, anche se, fondamentalmente, rimangono rappresentanti fedeli del tempo e del luogo in cui Whetstone li ha collocati.

Il ritratto dei vari tipi riuniti a corte risulta, comunque, completo: i princìpi espressi sono quelli di persone che vivevano una condizione simile a quella di questi personaggi e che, evidentemente, Whetstone aveva avuto modo di conoscere, studiare e capire nella sua vita a Corte e presso le corti italiane, che visitò e a cui, senz’altro, si ispirò.

Il carattere e le caratteristiche dei tre personaggi principali, Madonna Aurelia, Segnior Philoxenus e Cavaliero Ismarito, rac- chiudono tutte le qualità di buon comportamento, cortesia, cultura, ospitalità, del “Gentleman” e della perfetta “Gentlewoman”. Madonna Aurelia e Philoxenus sono ospiti perfetti: l’una presiede ai divertimenti e agli esercizi; l’altro trae le conclusioni su tutti gli argomenti trattati, elaborando ed emanando persino delle Leggi(23), narrando una Novella(24), organizzando e recitando un Masque(25).

Ismarito, personaggio-narratore, è esperto di tutto, conosce i miti(26), le teorie rinascimentali(27), legge Boezio(28), compone versi e canzoni(29), ama l’arte e la cultura(30), partecipa con spirito a tutte le iniziative(31).

Note

7 I nomi potrebbero essere pronunciati quasi tutti alla veneta e corrispondere, grosso modo, alle caratteristiche dei personaggi. D’altronde, l’ambientazione a Ravenna giustificherebbe questa pronuncia, evidentemente sentita davvero da Whetstone nel suo soggiorno a Ravenna o a Venezia. Ravenna, nel 1580, apparteneva allo Stato Pontificio, ma era molto vicina alla Repubblica Veneziana, di cui aveva fatto parte dal 1441 al 1509, anno in cui ritornò sotto il dominio del Papa.

8 Aurelia, B4 v.

9 Ivi, I day, D r.

10 Ivi, IV day, N4 v.

11 Ivi, V day, O3 v - O4 r.

12 Ivi, I Day, Novella I.

13 Ivi, III Day, Novella III.

14 Ivi, C r.

15 Ivi, B4 v.

16 Ivi, “To the friendly Readers”, A2 v.

17 Ivi, R2 v.

18 Ibidem.

19 Ivi, B4 v.

20 Ivi, III Day, N r - N2 r.

21 Ivi, IV Day, Novella IV.

22 Ivi, II Day, F4 v.

23 Ivi, VII Day, U r.

24 Ivi, VII Day, U3 v.

25 Ivi, VII Day, Z3 r.

26 Ivi, V day, O r (mito di Issione); VI Day, R3 r (mito dell’Unicorno).

27 Ivi, V Day, O v - O2 v.

28 Ivi, III day, G3 v - G4 r.

29 Ivi, III Day, G4 v.

30 Cfr. prima parte del VI Giorno.

31 Come il Masque della II Notte.