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Mossenigo si innamora infatti di Katharina Trista, la più
giovane del gruppo, definita da Whetstone “a sowre and testy dame”(14); è sempre vigile
nelle conversazioni e interviene soprattutto quando si tratta di difendere il proprio
sesso, rivelandosi, su questo argomento, piuttosto suscettibile. Le sue battute
sono sempre brevi e incisive e contribuiscono a formare l’immagine di una giovane
donna risoluta e orgogliosa, che basa la propria forza e la propria sicurezza soprattutto
sul fatto di essere giovane, e, quindi, di potersi permettere di punzecchiare, e
quasi schernire, il povero Dottore, la cui passione per lei lo rende, sotto un guscio
di austerità, quasi patetico, nelle schermaglie a distanza.
Soranso è di nazionalità italiana “of wit quick and
sharp, and for his service, sweet and pleasant”(15). È un personaggio
molto colto, capace di intervenire su ogni argomento, ma non ama la retorica; non
manca di fare discorsi sottili e complicati, ma ritorna, poi, sempre all’esempio
pratico. È un personaggio convenzionale, ma anche astuto e realista; non ama la
tristezza; i suoi interventi servono sempre a sdrammatizzare e a ristabilire un’atmosfera
distesa e piacevole.
Dondolo è un altro italiano, per la precisione napoletano.
Whetstone aveva molta simpatia per gli italiani e ammirazione per il loro ingegno,
ma non ammirava Napoli e i napoletani. Nella presentazione ai lettori(16) dice di non voler
ricordare le ingiustizie subite a Roma e Napoli; in una nota in margine alla n o
v e l l a della III giornata si
legge: Neapolitans are most severe in revenge().
E nel testo:
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...When he assuredly knews, hée studied a wile of
torture, equall to this trecherie: for who hath not heard the Neapolitan to be the
severest revenger of dishonor in the world?...(18)
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Il napoletano è il più ironico dei
personaggi di Aurelia. I suoi interventi sono sempre pungenti, scoraggiano o minimizzano
gli argomenti dell’interlocutore di turno. È un personaggio a volte contraddittorio,
ma, forse, Whetstone voleva evidenziare proprio questa sua mancanza di chiarezza,
la scarsa definizione del carattere, già espressa, in parte, nel nome, sia nell’accezione
Don Dolo, sia in quella Dondolo, che, anche visivamente, indica qualcosa
di poco stabile.
Faliero è uno Scozzese “subtill and cunning in his devices”(19),
un personaggio molto legato alle convenzioni, crede fortemente nel Matrimonio benedetto
dalla nascita dei figli e in cui non vi sia differenza sociale tra i coniugi; non
crede nella buona fede delle donne, a cui attribuisce malizia e furbizia. Racconta
la Novella della II giornata, che è tra le più prolisse e noiose, zeppa di exempla,
proverbi e lettere d’amore; i suoi discorsi e i suoi interventi hanno sempre un
fine morale ed edificante.
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Note:
14 Ivi, C r.
15
Ivi, B4 v.
16
Ivi, “To the friendly Readers”, A2 v.
17
Ivi, R2 v.
18
Ibidem.
19 Ivi, B4 v.
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