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Appennino - per narrare la Basilicata
di Grazia Napoli
Si chiama "Appennino" la rivista semestrale di letteratura, arte e cultura letteraria, edita dal Consiglio Regionale della Basilicata. Un esperimento, che intende mettere in rete le migliori intelligenze, non solo lucane, per consolidare una tradizione letteraria giovane, ma molto promettente.
Il primo numero è quasi per metà dedicato a Carlo Levi. Un esplicito omaggio, nel quarantennale della morte e un implicito riconoscimento al primo autore che - pur non essendo lucano - ha dato dignità letteraria ad una narrazione sulla Basilicata, che guarda all' uomo e al suo stato sociale e non più solo ai luoghi.
la copertina del n°1
La rivista parte da Levi e dal levismo, con il chiaro intento di superarlo. Su questo sono stati chiari i tre direttori editoriali di “Appennino”: Raffaele Nigro, Giuseppe Lupo, Mimmo Sammartino: scrittori, lucani e con la voglia di rifondare una cultura non solo locale, che si richiami ai valori tipici e specifici delle aree interne: quelle che corrono lungo la dorsale appenninica e che hanno caratteristiche che le differenziano sia dalla mentalità e cultura levantina, più pragmatica e commerciale, sia da quella che guarda verso Occidente, al nuovo mondo.
Una visione suggestiva e intrigante, che ha un fondamento antropologico, storico e culturale profondo. Quello che gli stessi fondatori non hanno perso, pur guardando molto al di là dell' Appennino, per cultura, professioni, esperienze. Al primo numero hanno collaborato anche Gaetano Cappelli e Andrea di Consoli, con Nigro, Lupo e Sammartino le nuove voci della letteratura con radici lucane. La rivista sarà pero' aperta ad una vera rete di scrittori, che abbiano a cuore le proprie radici.
Una nuova esperienza editoriale della Regione, per costruire una nuova narrazione della Basilicata.
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