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“Nel Laribinto”, di Antonella Amodio
di Grazia Napoli
La dislessia. È un disturbo specifico dell'apprendimento, molto diffuso e poco diagnosticato. Ne soffrono in Italia almeno un milione e mezzo di persone. Gli studi sono recenti, ma già tante le pubblicazioni. E’ molto diverso - però - il libro pubblicato da una psicologa potentina, Antonella Amodio. Per la prima volta una dislessica narra in prima persona la propria esperienza, e quella di sua figlia, a sua volta dislessica. Antonella Amodio ce l'ha fatta. Ha tre lauree, è psicoterapeuta, si prodiga per aiutare chi ha vissuto la sua stessa sofferenza e quella di sua figlia.
“Il Laribinto” come leggerebbe un bambino dislessico confondendo la r e la b maiuscole - è un'autobiografia schietta, a tratti ironica, ma sempre ragionata, frutto di un lungo studio su se stessi e sui meccanismi di questa sindrome. Un problema che necessita di un mutamento culturale, dell' impegno della famiglia e della scuola, che non deve diventare antagonista.
La Basilicata è l' unica Regione in Italia ad avere una legge sulla dislessia, votata da tutte le forze politiche. Il che ha permesso di cominciare a lavorare seriamente nelle scuole, dotandole - in gran parte - degli strumenti culturali e tecnologici necessari ad affrontare il problema. Il dislessico non è un malato è solo una persona che ha processi di apprendimento diversi: per immagini, per assonanze, attraverso meccanismi individuabili e con cui è possibile imparare a convivere e a superare il “problema”.
L’impegno delle istituzioni, dei docenti, delle famiglie, delle associazioni c’è. Il cammino è lungo, ma già a buon punto. Nessuno intende fermarsi, anche partendo dalla lettura di questo libro-testimonianza.
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