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A cena…senza delitto!
di Grazia Napoli
Due uova fritte come due grandi occhi gialli, che ti guardano da un viso bianco e spumoso. Per sopracciglia e lentiggini: peperoni cruschi rossi. Un bicchiere di vino bianco. Acqua e tiramisu’. Gustoso, morbido, invitante.
E’ stato il mio piatto - non proprio dietetico - in una centralissima e tradizionalissima Trattoria potentina. Gestione familiare, proprietaria cuciniera “a profusione”, cameriere sorridente, cameriera spagnola, più volte bersaglio dei sorrisi ammiccanti del commensale mio vicino di posto.
Risate e buona compagnia. Cibo sostanzioso. Porzioni generose. Invidiabile la “fettona” di Parmigiana di melanzane della mia dirimpettaia; invitanti le fave e cicoria alla mia sinistra; un po’ più triste, ma senz’altro più salutare, la tagliata di pollo lì in fondo.
E che dire dei dolci? A parte il mio tiramisu’, il croccante con “amendole” e panna, il tortino al cioccolato con il cuore caldo e – soprattutto - la panna cotta tremolante con “salsina” ai frutti di bosco.
Dopo scelte “travagliate”, mandi e rimandi in cucina, richieste e dinieghi, porzioni razionate e abbandoni delle “idee” originarie, alla fine… la cena c’è stata. In un clima conviviale e disteso.
Solo un dubbio rimane: cosa saranno le amendole???
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