Il Teatro come ai tempi di Elisabetta
di Grazia Napoli
- Questo articolo è stato pubblicato sul n. 67 della rivista online "Gocce d'Autore" diretta da Eva Bonitatibus.
Roma - Il Globe Theatre. Una vera grande emozione per chi ama il teatro e per chi ama Shakespeare, quello classico, integrale, poco manipolato, fatto di scene essenziali, pochi costumi, tante parole.
Il Globe Theatre era – a Londra – il teatro in cui il “bardo” metteva in scena le sue opere. Circolare, di legno, con i palchi per il pubblico tutt’intorno e il palcoscenico al centro, attorniato da una platea senza sedie, né sgabelli, dove il popolo inglese, quello che poteva pagare di meno, sedeva a terra o rimaneva in piedi, seguiva lo spettacolo, interagiva con gli attori, mangiava, beveva, ballava per ore. Rimaneva a teatro anche per un’intera giornata, fino al tramonto, finché la luce lo permetteva.
Da 15 anni una “copia” del Globe Theatre, intitolata a Silvano Toti, è anche a Roma, a villa Borghese, immerso nel verde, di legno, circolare. Unica differenza: il palco. E’ su un lato della pianta circolare. Per il resto, riproduzione perfetta.
Qui la stagione inizia a fine Giugno e finisce agli inizi di Ottobre. Con la magistrale direzione artistica di Gigi Proietti.
Un'intuizione che si è rivelata vincente. Con un pubblico di affezionati, che non solo segue le stagioni, ma anche i laboratori, i pomeriggi shakespeariani, dedicati ai sonetti, alle canzoni, alla più generica produzione elisabettiana. E nelle mattine domenicali il Globe si apre ai giochi e al teatro dedicato ai più piccoli.
Stagione dietro stagione, l’affermazione delle compagnie e la fidelizzazione del pubblico hanno reso questo spazio un teatro stagionale ma stabile, atteso, frequentatissimo.
La stagione 2018 è iniziata il 27 giugno con “Molto rumore per nulla”, per la regia di Loredana Scaramella. Dal 20 luglio torna “Othello” per la regia di Marco Carniti. Tra gli interpreti, nella parte di Emilia, Carlotta Proietti, che dimostra davvero di essere figlia d’arte. Una messa in scena rigorosa e moderna al tempo stesso. Si esce dal Globe entusiasti, pensosi, colmi di riconoscenza. Dall’8 agosto arriva il “sogno” per eccellenza. Con la regia di Riccardo Cavallo va in scena “Sogno di una notte di mezza estate”. Il 31 agosto torna la regia di Loredana Scaramella con “La Bisbetica domata”. Una messa in scena in chiave più moderna, ma sempre molto efficace. A settembre, dal 21 e fino al 7 ottobre, il capolavoro della maturità shakespeariana “La tempesta” per la regia di Daniele Salvo. Molto atteso Ugo Pagliai nelle vesti di Prospero.
L’Ultima settimana di programmazione sarà, come sempre, riservata ad uno spettacolo in lingua originale. Quest’anno, “The Merchant of Venice”, con la Bedouin Shakespeare Company, per la regia di Chris Pikles.
Il 6 e 7 agosto e dal 3 al 10 settembre, si potrà godere di “William and Elizabeth”, duello letterario tra la Regina Elisabetta I, che irrompe sulla scena del Globe durante una prova della compagnia e Shakespeare in persona. Interpretati rispettivamente da Melania Giglio e Alfonso Veneroso. Un’espediente teatrale che ricorda lo “Shakespeare in Love” cinematografico e che porta una vera novità in questa stagione.
Chi può dedichi una serata dell’estate romana a questa esperienza. Perché il Globe è una “esperienza“, da fare almeno una volta, perché qui si respira “il Teatro”, quello vero, che nasce dal genio del più grande drammaturgo di tutti tempi, dalla professionalità di attori eccellenti, dalla direzione di un artista vero, da una location unica che ti porta indietro nello spazio e nel tempo. Ma che si realizza qui, ora, nelle estati romane e guarda avanti. Come solo il teatro classico elisabettiano può fare!
|