Da “Il Quotidiano” del 22 ottobre 2002

L’Immaginifica Storia di Aurelia

Uno studio raffinato e colto sull’Umanesimo europeo

Potenza – Verrà presentato domani alle 18 nella sala conferenze della Banca di Roma il libro della giornalista Grazia Napoli, “Aurelia”. Oltre all’autrice saranno presenti il Presidente della Provincia Vito Santarsiero, il preside della Facoltà di Lettere Aldo Corcella, il presidente della Fidapa Maria Cuscino Marchese, Lucio Attore, presidente della Edizioni Ermes Maria Aurelia Mastronardi, docente di Letteratura Italiana e Silvia Bigliazzi, docente di lingua e Letteratura Inglese. Modererà il dibattito Oreste Lo Pomo, presidente dell’Ordine dei Giornalisti.

Di Vittorio Sabia

Quello che non t’aspetti! Dietro il volto, a volte distaccato e apparentemente asettico di una conduttrice televisiva, la giornalista Grazia Napoli, si nascondono le emozioni che vengono da un mondo lontano com’è l’Umanesimo, che influenzò tutta l’Europa. Specie chi ha notato la fatica della redattrice della Rai-Tv quando, ad esempio, deve parlare di pallacanestro, la sua “Aurelia”, un volume di “novelle”, che si presenta in veste sontuosa e accattivante, conferma la sorpresa iniziale.

Il personaggio rifugge da facili omologazioni e, dopo il telegiornale della Basilicata, si rifugia nella privacy più stretta (“basta con i riflettori e il palcoscenico” sembra dire Grazia Napoli con quel sorriso gentile e la sua dolcezza in video, che ha conquistato i telespettatori lucani) e oggi, che deve presentarsi al giudizio del pubblico con il suo primo saggio, ha quasi il pudore di scoprire le sue carte di studiosa di un’epoca lontana, ma non dimenticata.

Lei stessa confessa nella prefazione: “sono passati ornai molti anni da quando ho concluso questo lavoro” e il periodo in cui fu concepito, cioè “in una lunga fredda estate londinese”, quando spulciava in una delle più note biblioteche della capitale inglese “alla ricerca di una notizia in più.”

E’ evidente, in questa confessione, che l’autrice dell’opera già si interrogava se continuare nella difficile (e certamente più oscura) professione di anglista e la vocazione giornalistica, che già emerge da quella ricerca della “notizia in più”.

Oggi che Grazia Napoli è consolidata nella professione (nonostante le esigenze del lavoro gli impongano “anche lo sport”) ci consegna il frutto di quelle ricerche, questa sua austera e paludata “Aurelia”, un libro di grande spessore culturale (Edizioni Ermes, Potenza, pagg. 241 Euro 15,49) che verrà sicuramente apprezzato dagli addetti ai lavori e dagli appassionati di storia inglese, ma si offre alla piacevole lettura anche di chi guarda alle civiltà antiche come arricchimento culturale.

Non è un libro facile, anche perché quando la storia entra nel vivo, ci si accorge delle difficoltà nel seguire il dipanarsi delle cose scritte in inglese e legate tra di loro solo da un tenue filo. Insomma, per leggere “Aurelia” occorre un certo impegno perché, come scrive nella prefazione Maria Aurelia Mastronardi (che presenterà il volume nella sala delle riunioni dell’ex Banca Mediterranea in viale Marconi, domani, a partire dalle 18) si tratta di una “operazione di notevole spessore culturale”, di grande interesse anche per chi “voglia approfondire la ricezione europea di modelli elaborati in quella complessa fucina che fu il Rinascimento Italiano.”

Aurelia, in sostanza, è una raccolta di novelle, con una narrazione che ha un suo scenario particolare e immaginifico che, al di là della valenza propriamente narrativa, ci offre uno spaccato del mondo, quello del Rinascimento, che influenzò la cultura italiana ed europea. Ed è proprio la Novella, il nucleo del libro intorno e all’interno della quale si snodano i fatti della vita (qui i protagonisti sono i nobili, che sanno danzare, sanno parlare, conoscono le arti, il Teatro, discettano di filosofia e di astronomia) che si svolgono in un castello nei sette giorni di festeggiamenti fra Natale e Capodanno del 1580.

Un’epoca certamente lontana dagli interessi di oggi, che la giornalista potentina fece già rivivere nella sua tesi di Laurea in Lingue e Letterature Straniere Moderne all’Orientale di Napoli e che, oggi ripropone, riveduta, corretta, ricca di nuove emozioni in questo volume. Forse aggiungendo quelle sensazioni provate nella “lunga, fredda estate londinese”, quando faceva le ricerche sulle novelle che furono di Boccaccio e di Bandello e che, più tardi, ispirarono anche Shakespeare.

Di Grazia Napoli e di “Aurelia” discuteranno, Mercoledì, a Potenza, Maria Aurelia Mastronardi, Silvia Bigliazzi, Aldo Corcella, Maria Cuscino Marchese, Nunzia Volonnino Giordano e il Presidente della Provincia Vito Santarsiero. Moderatore del dibattito: Oreste Lo Pomo, presidente dell’Ordine Regionale dei Giornalisti della Basilicata.