Ieri sera nell’auditorium del conservatorio l’incontro con l’autore. In una performance molto particolre : dal libro alla scena teatrale
Letteratura, teatro danza. Tre linguaggi per raccontare un’età - quella elisabettiana - che ha segnato il passaggio alla modernita’, nella politica, nelle arti, nella concezione dell’uomo. Questo il senso della riduzione teatrale da parte dell’albero di Minerva su testo di Nicla le Caselle che ha ripreso il saggio critico di Grazia Napoli su Aurelia”, testo del '500 inglese di un minore quasi contemporaneo di Shakesperare: George Whetstone.
In scena George Whetstone – il cavaliere smarrito – è Mariano Rigillo: Aurelia – Elisabetta; Mariangela Corona. Un dialogo serrato tra i due descrive la filosofia, l’amore, il potere, il senso di uno stato incarnati per la prima volta da una donna: regina assoluta, capace dell’arte difficile del compromesso e della mediazione, ma anche donna fragile capace di amare, amante delle arti, mecenate dei letterati.
I dialoghi sono stati intervallati da momenti di teatro danza con i ballerini del balletto di Roma Lucia Vergano e i danzatori albanesi Hektor Budla e Leart Duraku. Bravissimi, hanno regalato momenti di grande emozione sulle melodie rinascimentali.