"Madame" secondo i Renanera
Nuovo singolo con sonorità orientali per i Renanera, già sulle piattaforme. La band di Lagonegro si è cimentata con la rivisitazione del famosissimo brano di Renato Zero"Madame" e si è avvalsa di importanti collaborazioni.
La voce calda, dal forte timbro mediterraneo di Unaderosa si affianca e si mescola a quella di Francesco Boccia, autore partenopeo. Un mix che rende l'interpretazione canora più intensa ed empatica.
E c'è anche un terzo interprete: il rapper spagnolo Naim, che ha scelto di cantare in arabo una sintesi del testo riscritto da lui.
Le voci si intrecciano ai ritmi arrangiati da Antonio Deodati - in questo caso anche videomaker - e al suono distintivo del saz baglama di Daniele Lerose....tutto contribuisce a costruire un’atmosfera di ricercata energia.
Il brano è inciso su vinile. La stampa del singolo - "Madame" sul lato A e "Tu sì tu", brano originale dei Renanera sul lato B - si deve a Raffaele Donnarumma, collezionista di Renato Zero. Un ritorno - quello all'ascolto della musica su un supporto storico - oggi molto apprezzato anche dai giovani.
|
Fondazione. Un decreto utile allo "Stabile"
L'idea di una Fondazione è nota e già votata dalla giunta comunale nella precedente legislatura. Ne va definito e approvato lo Statuto. L'ultima discussione ufficiale sulla denominazione e la direzione futuri del Teatro "Stabile" risale ai primi di Settembre, in commissione consiliare permanente. Anche la richiesta del Sindaco di un incontro in Regione - per ora - non avrebbe avuto seguito.
Intanto il tempo stringe. Se si vuole far richiesta di eventuali contributi governativi si dovrà definire la forma giuridica entro il 31 dicembre prossimo per poter chiedere i finanziamenti per il prossimo triennio entro il 31 gennaio 2025, salvo proroghe.
Il decreto ministeriale del 29 ottobre definisce categorie e tempi. Nella scelta si potrà fare riferimento alle diverse definizioni ma sempre tenendo conto del numero di posti dello "Stabile" - 250 - e alle possibili giornate lavorative e di produzione. Come già detto nelle prime assemblee con associazioni e operatori del settore la forma più realizzabile sarebbe quella del Centro di Produzione Multidisciplinare. su più linguaggi, da definire in percentuale.
Per ora, dalle Istituzioni nessuna notizia anche se fonti vicine al Comune e alla Regione confermano che la discussione prosegue. Il comune deve stringere i tempi. La questione andrà posta. Pena la perdita dei fondi e l'impossibilità di definire finalmente cosa debba essere il contenitore culturale più importante della città
|
Il Leone delle Caverne viveva qui
Nell'area del Vulture, in Basilicata, c'era vita già 650.000 anni fa.
Lo attestano le scoperte fossili nel sito di Notarchirico di Venosa. L'ultima: un frammento d'osso di una zampa del più antico Leone delle caverne in Europa. Dallo stesso sito proviene il più antico resto fossile umano mai scoperto in Italia: un frammento di femore di un adolescente di Homo heidelbergensis, dello stesso periodo.
La scoperta pubblicata su Journal of Quaternary Science è stata fatta dal gruppo di ricerca internazionale guidato da Alessio Iannucci, dell'Università di Tubinga in Germania, con la partecipazione di Raffaele Sardella e Beniamino Mecozzi dell'Università Sapienza di Roma.
"Nel corso del passaggio tra Pleistocene Inferiore e Medio - hanno spiegato all'Ansa i ricercatori - i Leoni delle caverne e altri grandi mammiferi si diffusero in Europa. La nuova scoperta aiuta a fare luce su un periodo caratterizzato da importanti trasformazioni climatiche, che portarono alla scomparsa di alcune specie, come le iene giganti, e l'arrivo di altre come l'elefante antico e il cervo. La scoperta di una presenza così antica del grande leone delle caverne in Europa - concludono - avvalora l'idea che questo grande predatore sia stato parte di un grande rinnovamento della fauna".
|
Paul Auster ci ha lasciati
Ho letto Baumgartner durante il tragitto di due viaggi in treno. Andata e ritorno da Roma. Ho sentito in quelle parole una malinconia più marcata – se possibile – rispetto agli altri libri. Una “presenza” non dichiarata – almeno non sempre – della morte. E’ stato l’ultimo libro che ho letto di Paul Auster, un paio di mesi fa. Ora capisco che quella grande maturità del personaggio nel parlare di temi cosi definitivi. Era legato al momento di vita dell’autore.
Paul Auster se ne è andato a 77 dopo 4 anni di malattia. E ci ha lasciato quest’ultimo breve capolavoro, che completa il ciclo delle narrazioni, a cui l’autore americano ci ha abituato. La città protagonista – New York come la sua Newark – che si fa personaggio e ingloba le solitudini, i sentimenti, le aspirazioni degli uomini e soprattutto i ricordi.
Nella letteratura post moderna di cui Paul Auster è stato grande interprete c’è sempre tanta metropoli, tanta decadenza, tanto contrasto tra vecchio e nuovo. Al centro: l’uomo con la sua solitudine, alla continua ricerca di un centro, nei rapporti, nei sentimenti, nei ricordi. Una ricerca che rimane quasi sempre irrisolta, precaria, priva di speranza. Le esistenze si dipanano con pochi legami e nel silenzio di piccoli appartamenti, intorno a cui brulica la città. Enorme. Sporca. Indifferente.
La Trilogia di Paul Auster racconta questo. Baumgartner è già più lontano da tutto questo. Esprime una mancanza che si rifugia nella memoria. Cerca di acchiappare e ingabbiare i ricordi, della moglie morta e della sua vita. Trascorre il tempo in piccoli gesti abitudinari, che servono a preservare ciò che è stato.
Io, anglista europea e con il culto della letteratura inglese, ho dato tanto spazio nelle mie letture a questo gigante americano dopo aver letto Follie di Brooklyn, regalo di Natale di un collega. Quindi quasi l’intera produzione. Ho anche letto qualcosa in lingua. Poco. Mi ha sempre affascinato il peso che in quei libri si da alle esistenze, ma anche alle parole. Ad ogni singola parola.
Sapere della sua morte mi ha addolorata e disorientata. La Trilogia è sempre sul tavolo accanto ai libri di Virginia Woolf e Ian McEwan. I miei post moderni riferimenti anglisti. Rileggerò qualcosa.
Solo qualche anno fa avevo scritto con una sana, simpatica invidia al mio collega Oliviero Bergamini, che aveva avuto la fortuna di incontrare Paul Auster e intervistarlo.
Oggi siamo tutti un po’ più soli a leggere il nostro presente.
|
I Fantasmi di Silvio Giordano
Ci sono anche due opere di Silvio Giordano, visual artist potentino, tra le 70 in esposizione in questo giorni - fino al 31 maggio - al museo irpino di Avellino, nel complesso monumentale dell'ex carcere borbonico. Si intitolano Phantasma, curata da Rebecacc Russo, filantropa a collezionista d'arte.
Due figure umane, bianche, eteree, misteriose. Silvio Giordano le ha realizzate portando all'estremo la sua sperimentazione sulle nuove tecnologie, attraverso l'intelligenza artificiale. Due fantasmi di donne a cui è successo qualcosa. Figure concrete e poetiche, proiezioni della nostre fantasie che ci rendono irriconoscibili. Spettri. Fantasmi.
Il titolo della mostra - il Sospetto - si ispira all'omonimo film di Hitchcok del 1941, che narra una vicenda sentimentale inquietante. Il lavoro degli artisti - dipinti, installazioni, fotografie e video - sono ispirate a temi come il narcisismo patologico, le relazioni tossiche, la manipolazione affettiva, l’abuso psicologico, la violenza di genere. Un percorso espositivo che invita alla riflessione sulle relazioni di coppia e le malattie e nevrosi nella nostra epoca.
La mostra sarà visitabile gratuitamente dal martedì al sabato dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 19 fino al 31 maggio
|
Teatro Stabile: a piccoli passi verso la Fondazione
Una Fondazione per dare forma giuridica e una gestione al Teatro "Francesco Stabile di Potenza. Un altro piccolo passo avanti è stato fatto con l'approvazione di una delibera di giunta comunale che avvia il percorso costitutivo della Fondazione attesa ormai da tempo e voluta a grande maggioranza da forze politiche, operatori del settore, associazioni culturali, cittadini.
Un lungo dibattito ha preceduto questo ultimo atto che - in tutta probabilità - non potrà essere portato a termine in questa legislatura, ma che pone comunque le basi per un iter definitivo, con l'approvazione in aula.
Lo Statuto disegna una Fondazione, aperta all'ingresso di altri enti e di privati, che consenta di gestire la struttura, dare lavoro, farlo diventare un'impresa. Un percorso ancora lungo che ha avuto diversi punti fermi, sempre condivisi: dalle assemblee, all'emendamento, al Documento di Programmazione Unica dello scorso anno votato in Consiglio Comunale sia da Consiglieri della maggioranza che dell'opposizione.
Un passo che avvicina la possibilità di chiedere l'accreditamento al Ministero della Cultura nel triennio 2025 – 2027 per ottenere i necessari finanziamenti, per un’istituzione culturale in grado di trasformarsi in uno spazio di creazione e produzione multidisciplinare.
|
Le "Madonne" di Michele Miglionico in passerella a Marrakech
Le Madonne Lucane di Michele Miglionico in passerella alla Settimana della Moda di Marrakech, in Marocco, per promuovere l’internalizzazione del Made in Italy, con gli stilisti Giovanni Cavagna e Jamal Taslaq.
Un evento di cui lo stilista potentino è stato ospite con una collezione dedicata alla Basilicata: gli abiti ispirati a quelli delle Statue delle Madonne lucane. In passerella: nel cuore della Medina, l'antica Marrakesh, in un monumento storico dell'arte islamica, a richiamare contrasti e connessioni anche tra religioni.
Una collezione che sta facendo il giro del mondo, ispirata ai colori, alle stoffe preziose e ai monili delle statue delle chiese lucane che - entro il 2 luglio - si arricchirà di un nuovo abito, quello che Michele Miglionico sta disegnando per la statua della Madonna della Bruna di Matera.
Tradizione e artigianato richiamano le due culture, in fondo affini. Lo show dell'Alta Moda nella Terza Fashion Week per connettere i popoli mediterranei e invitarli ad un un vero viaggio emozionale.
15 sfilate e una collettiva di 22 giovani designer marocchini e italiani. un mix di tradizione e design contemporaneo che guarda con interesse ai mercati internazionali
|
#Casagit50, prima tappa: il Quirinale
Una mattina di sole a Roma. La Piazza del Quirinale ad attenderci. Per la seconda volta nella mia vita ho varcato la soglia del Palazzo Presidenziale italiano. Non senza grande emozione. I controlli, un sorriso al corazziere di guardia e l’ingresso nella sala, piccola, raccolta. Il mio nome su una sedia in prima fila.
La Casagit compie 50 anni. Aprire le celebrazioni a colloquio con il Presidente della Repubblica è sembrata la cosa più ovvia e simbolica al tempo stesso, che si potesse fare.
Un incontro cordiale, serio, costruttivo, rigenerante. Protocollo essenziale, ma nessuna rigidità. In dono: una stampa del ‘600 con una veduta del Palazzo del Quirinale e la tesse di Socio Onorario di Casagit.
“Essere socio onorario per me è un onore – ha detto il Presidente - Sono lieto di essere annoverato. Una volta ho sfiorato la categoria, ma come direttore politico di un giornale, in cui facevo la parte divertente; quella faticosa la faceva il responsabile”.
Una storia di walfare quella della Cassa dei Giornalisti che Mattarella ha definito “una storia importante” in cui “Casagit ha dimostrato la capacità di trasformarsi nel corso del tempo in riferimento sia ai mutamenti di quadro normativo, sia alle modifiche, che intercorrono nella vita sociale” Poi una vera lezione di Democrazia, con il richiamo ai diritti Costituzionali, alla funzione del Presidente della Repubblica rispetto alla promulgazione delle leggi, all’importanza della Libertà di Stampa.
Una grande lezione e la certezza rinnovata che con il lavoro e la trasparenza ci sia ancora speranza. Grazie Presidente
|
Peregrinatio Mariae con la Sezione Lucana Unitalsi
La Madonna pellegrina di Lourdes in Basilicata dal 15 al 20 Febbraio, per l’incontro con i fedeli nelle Cattedrali e nei luoghi di sofferenza.
L’Unitalsi - nel 120° anniversario dalla fondazione - ha il privilegio di accompagnare l’effigie in questo suo viaggio in Italia, iniziato a Settembre e che toccherà i territori in cui hanno sede le 19 sezioni regionali dell’organizzazione ecclesiale, simboleggiate nelle 19 pietre incastonate nel crocifisso, che viaggia con la Statua. La Madonnina, arrivata in Italia con uno dei treni bianchi dell’Unitalsi è una delle due statue utilizzate nel Santuario di Lourdes nelle processioni aux flambeau.
La Sezione Lucana dell’Unitalsi– nata nel 1984 e oggi con oltre 1000 iscritti tra soci effettivi ed ausiliari – è mobilitata, con le sue 7 sottosezioni - per accogliere Maria, che va incontro ai suoi figli, nelle chiese, ma soprattutto negli ospedali e nelle Rsa, incontro ai più fragili e sofferenti.
I vescovi, i sacerdoti assistenti unitalsiani, i volontari, i malati, i disabili, sono pronti ad una grande festa di preghiera, nel segno della condivisione e della spiritualità, che - sempre - contraddistinguono il carisma dell’Associazione nei Pellegrinaggi alla Grotta di Massabielle e che hanno convinto il Santuario ad “affidare” la sacra effige per questo pellegrinaggio in senso inverso.
Una “visita” quella della Madonna pellegrina sui nostri territori, che cade in un momento storico particolarmente difficile e richiama il tema pastorale del Santuario per il 2024: ”… si venga in processione”.
Prima tappa in Basilicata: la Diocesi di Tursi-Lagonegro, con l’arrivo a Lauria. Toccherà poi Matera, Tricarico, Potenza, Bella, Rionero in Vulture e Acerenza, per ripartire il 20 febbraio, con l’Unitalsi di Puglia.
Accanto alla statua della Madonna sarà posta una teca in cui raccogliere le intenzioni di preghiera, da portare a Lourdes nel Pellegrinaggio della Sezione Lucana, dal 15 al 21 Luglio 2024
|
“Per-formare l’Europa”. Focus su Milo Rau e Daria Deflorian
Con il Progetto sull'arte performativa “Per-formare l’Europa”, al via a Potenza una breve rassegna del Città delle 100 Scale Festival con focus sull'arte dei registi Milo Rau e Daria Deflorian.
Spettacoli, incontri, seminari ed eventi, che originano dal Festival, per indagare ulteriormente opere e poetiche di artisti internazionali, con focus dedicati.
Si parte giovedì 8 febbraio al Piccolo Teatro Cesam con un testo scritto dal regista svizzero Milo Rau e dalla rivelazione della letteratura francese Edouard Louis: "The Interrogation" con sottotitoli in italiano.
E' il primo appuntamento del focus "Realismo Globale, l'arte della resistenza" dedicato a Milo Rau. Il 27 febbraio al "Don Bosco" la proiezione del film "Il nuovo vangelo", una produzione di Matera2019 e poi il 20 aprile in rete con i teatri di Napoli al "Mercadante" per lo spettacolo "The Repetition".
Il secondo focus "Qualcosa di sè" riguarda il teatro di Daria Defloriàn, molte volte al festival lucano con Antonio Viganò. Giulia Scotti porterà in scena “Elogio della vita a rovescio”.
Studiosi e critici dei due artisti saranno a Potenza per delle conferenze; tornerà Biagio Caravano con "Human" una perfomance sul corpo.
E fino a fine marzo, alla Galleria Civica la mostra di Salvatore Laurenzana “Scena Oltre- Scena”, 40 scatti sull’arte performativa nel "Città delle 100 Scale" dal 2008 al 2023
Il programma è sul sito www.cittacentoscale.it
|
Addio a Gigi Riva
E’ stato il mio idolo da ragazzina. Ancor prima di Claudio Baglioni. Poi in contemporanea.
Il Cagliari. Lo scudetto. La Nazionale. La delusione e il dolore quando una brutta frattura di tibia e perone lo tenne lontano a lungo da squadra e nazionale.
Le mie amiche, affascinate da Rivera, non capivano questa mia passione. A capo del letto, per anni, c’è stato il suo poster con la maglia del Cagliari. Mio padre, tra il divertito e il perplesso, mi diceva: “Ma è possibile che a capo del letto invece della Madonna tu hai Gigi Riva?”. Per me era possibilissimo.
Avevo – e conservo gelosamente ancor oggi, in un cassetto del comò della mia nuova casa – la maglietta del Cagliari, bianca con i bordi rossi e blu, con tanto di scudetto con i quattro mori cucito sul petto. Regalo di mia zia. Me la portò da Catania. Mio zio, invece, mi raccontava di “rombo di tuono” e mi descriveva le sue prodezze calcistiche. Il gol impossibile in rovesciata… Non ero e non sono un’esperta di calcio, ma Gigi Riva l’ho proprio amato!
Sono tornata ad occuparmene con curiosità in questi ultimi anni. Grazie ai racconti del mio amico e collega Andrea Artizzu, giornalista cagliaritano doc, che conosce aneddoti, retroscena, “pettegolezzi” di questi suoi anni in Sardegna e di cui sono rimasta ghiotta. Ho comprato e letto alcune recenti biografie. Sono tornata ragazzina. E ne ho anche apprezzato le doti di uomo e la sua vita spesso controcorrente e affascinante, fatta di rigore, tenacia e, soprattutto, amore per una terra che aveva fatto sua, che lo ha amato e rispettato.
Un grande esempio!
|
Al via l' Edizione 2023 del Città delle 100 scale Festival.
Al via a Potenza l'edizione 2023 del città delle 100 scale festival. Il Festival Internazionale delle Arti Perfomative che - da 15 anni - porta nel capoluogo l'innovazione nel teatro, nella danza e nell'arte.
30 spettacoli tra teatro e danza, una sezione dedicata alla musica ambientale, conferenze con gli autori e incontri con gli attori per approfondire temi culturali e d'attualità, residenze con nomi del calibro di Antonio Viganò.
Il festival si svolgerà a Potenza tra il 6 settembre e il 25 novembre con un'appendice nei primi mesi del 2024 quando arriverà Milo Rau.
Il tema di quest'anno Sotto/Sopra, segna l'adolescenza della manifestazione, richiama gli stravolgimenti degli ultimi anni, ricorda il saliscendi delle tante scale della città.
Un'edizione che promette tanta innovazione, ma anche parecchi ritorni tra cui Romeo Castellucci, Babilonia Teatro, il Collettivo Cinetico. 3 i premi Ubu che si esibiranno e poi due serate sulla musica ambientale elettronica con il maestro Massimo D'Amato. Disparati e con diverse caratteristiche i luoghi delle performance: il Piccolo Teatro, il Palazzo della Cultura, la Galleria Civica, il Don Bosco il Museo Moon e - come nella tradizione del Festival - un luogo dismesso e periferico: un capannone ex Enel nella zona industriale. Tutte le informazioni sul sito www.cittacentoscale.it
|
Unitalsi Lucana: in 100 al mare per la Giornata Sezionale dei Giovani
Sono arrivati da tutta la regione al Centro Velico Lucano di Policoro, in provincia di Matera, per la giornata annuale di preghiera, divertimento e condivisione dedicata ai giovani e disabili della Sezione Lucana.
Una domenica al mare per i ragazzi, quasi cento, che hanno risposto all’appello delle 7 Sottosezioni unitalsiane: “Non restare a guardare, unisciti a noi!”.
Un invito che non è rimasto inascoltato e che – per il quarto anno consecutivo – ha visto una grande, entusiasta partecipazione anche da parte dei nostri amici speciali. Chi ha voluto ha potuto praticare la canoa e la vela. E poi il bagno, la condivisione del pasto e diverse attività ludiche. Risate, divertimento, allegria con festa e ballo finale.
Nel pomeriggio, la celebrazione eucaristica officiata da Don Ovidio Duarte, assistente e guida spirituale dei nostri giovani guidati dalla delegata sezionale Valentina Bronzino.
L’appuntamento è naturalmente all’anno prossimo!
|
Il mio pensiero per una donna libera e coraggiosa - Michela Murgia ci ha lasciati
Il mio pensiero per una donna libera e coraggiosa. Non l'ho mai conosciuta, ma ho imparato ad amarla attraverso i suoi libri.
Accabadora è stato per me una rivelazione, nella scrittura e nel sentire profondo, capace di interpretare l'essenza vera di ogni donna.
Michela Murgia ci ha lasciati, a soli 51 anni. Della sua malattia, scoperta da poco e già al quarto stadio, non ha mai fatto mistero. Anzi, l'ha vissuta a viso aperto come ha sempre fatto nella sua vita di attivista per i diritti.
Poteva non piacere, ma la chiarezza, la forza, la determinazione, che metteva in ogni cosa, pur andando spesso controcorrente, le vanno riconosciute.
E' stata diverse volte in Basilicata. L'ultima, nel 2018, quando a Moliterno, prima e a Potenza poi, aveva presentato il suo libro L'inferno è una buona memoria, ospite della Fondazione Sinisgalli. Nel 2016 fu protagonista a Matera di uno degli appuntamenti di "Amabili confini"
Ci mancherà il suo sorriso, la vis spesso polemica che metteva in ogni parola, le risposte a muso duro e mai scontate.
Ci mancherà una grande scrittrice, che ha saputo raccontare tradizioni scomode e sentimenti forti.
Ciao Michela
|
Andrea Purgatori ci ha lasciato un grande vuoto
Conservo gelosamente l'ultimo cortese scambio di messaggi quando gli inviai la mia recensione del suo libro "Quattro piccole ostriche" nel 2019. Andrea era un collega umile nella sua grandezza. L'ho conosciuto in Basilicata ad un corso sul giornalismo d'inchiesta. L'ho incontrato ancora a Roma in qualche riunione degli organismi di categoria.
Un altro pezzo di giornalismo serio che va via. Un appassionato del suo mestiere, in grado di spigare gli intrighi oiù complicati con parole chiare, senza inutili orpelli. Solo il "cuore" della notizia. Vera e verificata.
Lo ammiravo e lo ammiro. Per me un esempio. Un maestro. Un amico. Da oggi il giornalismo è più povero. Tutti noi siamo più poveri.
Grazie Andrea!
|
"Il Signor Conchiglia" di Gianluca Caporaso candidato al Premio Strega Ragazzi e Ragazze
“Il signor Conchiglia”, edito da Salani, è una fiaba poetica ispirata alla storia di Alan Kurdi, il bambino con la maglietta rossa ritrovato su una spiaggia turca la mattina del 3 settembre 2015. Vittima di un naufragio della barca su cui era con la sua famiglia, che cercava di approdare in un posto migliore, dove ci fosse la pace. Alan aveva tre anni. La sua immagine è stata immortalata nello scatto di una fotografa, che lo ha reso un simbolo della tragedia dell'emigrazione.
Nel racconto di Gianluca Caporaso, Alan torna dalle profondità del mare e racconta e vive tante avventure. Diventa un personaggio immortale, mitologico, che viaggia per terre lontane e abissi incantati. Una favola delicata, che tocca le corde più profonde di grandi e piccini.
“Il signor Conchiglia” è un piccolo libro manifesto e portatore di pace.
E' ora il titolo candidato dall'Editrice Salani al Premio Strega Ragazzi e Ragazze, nella categoria destinata ai lettori dai 6 ai 7 anni, riservato a libri di narrativa per ragazzi pubblicati in Italia, anche in traduzione e promosso dalla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci e Strega Alberti Benevento, organizzatori del Premio Strega
Per lo scrittore potentino già un riconoscimento, al di là del risultato finale.
Gianluca Caporaso ha pubblicato con Salani anche “Tempo al Tempo, rime sulla vita che viene e che va”, filastrocche sul tema del tempo.
Stralci dei suoi precedenti racconti - Punteville e la Geofantastica - sono stati inseriti nei libri sussidiari editi dalle più accreditate Case Editrici per la Scuola.
|
Il Festival dei Cento Scalini 2022
Anche quest' anno una parentesi dedicata al teatro ragazzi, nell'ambito del "Città delle 100 scale Festival". A Potenza tre appuntamenti di grande qualità, in collaborazione con l'Istituto Comprensivo Domenico Savio
1 - Fumo e fuliggine, uno spazio scarno, realistico e simbolico al tempo stesso, abitato da presenze magiche: le Cinerine.
E' l'ambientazione della Cenerentola di Zaches Teatro. La compagnia fiorentina, maestra nella contaminazione dei linguaggi, propone una fiaba iniziatica. Più che la ricerca del principe azzurro si descrive la difficile strada per la maturità.
Utilizzando il teatro d'oggetto, la danza, il movimento espressivo, la musica e il teatro di figura, i corpi degli interpreti danno vita ai personaggi della storia, in uno spettacolo dal forte impatto visivo.
2 - Peter Pan è, invece, la favola scelta da Tonio De Nitto e la sua Factory. Anche qui due bambini - in un giardino incantato e poi sull'isola del mai più, inseguono le proprie esperienze per crescere senza, però, abbandonare mai davvero la parte infantile.
Come sempre Tonio De Nitto da spazio al mistero, alla fantasia, allo stravolgimento intelligente di racconti e favole
3 - "Sonia e Alfredo, un posto dove stare", è teatro d'ombre e d' attore. Tratto dai libri di Catherine Pineur dalla compagnia "Teatro, Gioco, Vita"
Alfredo è uno strano, buffo uccello. Sonia una bambina che vive sola in una casa nel bosco. E' una storia semplice di amicizia e solidarietà, nata dall'incontro di due solitudini. Quando Alfredo scompare, Sonia esce finalmente dal bosco trovando il coraggio di affrontare esperienze sconosciute per il bene di qualcun altro.
|
Un premio tutto lucano
Un premio che ti descriva come un’eccellenza nel tuo lavoro al servizio della comunità.
Nella mia lunghissima vita professionale ne ho presi solo due. Pochi ma buoni, direi. Poco legati ad occasioni montane, nati da rapporti professionali ed umani di chi ha voluto riconoscere un comune percorso, che avesse come filo conduttore la narrazione e la valorizzazione della Basilicata.
Mi imbarazza parlarne. Pur facendo un mestiere pubblico, se posso limito l’esposizione della mia persona al tg, alla redazione dei servizi, insomma ad uno stretto ambito lavorativo, che cerco di vivere sempre senza sovraesposizioni. Faccio un lavoro, non mi sento un’eccellenza.
Il premio che l’Associazione dei Lucani a Firenze ha voluto riconoscermi mi ha davvero lusingata, perché arrivato da miei conterranei, che mi seguono solo da lontano, ma a cui è piaciuto, evidentemente, il mio modo di raccontare quella terra a cui tutti loro, nonostante la lontananza, sentono ancora di appartenere. Il premio dei Lucani a Firenze – guidati dalla Presidente Antonella Di Noia - è stato assegnato dal Direttivo tutto dopo aver vagliato la mia esperienza e aver scoperto la comune volontà di promuovere il più possibile, anche attraverso la cultura, la nostra bella terra.
Un altro premio mi era stato dato molti anni fa, una sera d’inverno, in un affollato Teatro Stabile, a Potenza. Era il premio “Donna dell’anno” dell’Associazione Ande, voluto dalla sua Presidente Ninni Fanelli. Sul palco, con donne di diverse professioni, ho sentito - per una sera - l’emozione di rappresentare le giornaliste lucane, mentre su un grande schermo scorrevano le immagini, che raccontavano velocemente la mia storia.
Due premi molto sentiti. Di cui mi sento molto gratificata.
|
Addio a Piero Angela, maestro di Televisione e Giornalismo
Non ho avuto la fortuna di conoscerlo personalmente, ma l’ho molto amato e seguto.
Il primo ricordo risale al Liceo. Fine anni ’70. Le puntate inaugurali di “Quark” erano a disposizione della scuola, per noi studenti. La professoressa di Scienze ci accompagnava almeno una volta a settimana in una sala proiezioni allestita in fondo al Laboratorio linguistico. Per un’ora il nostro maestro di Scienza, Chimica, Fisica, Astronomia, Anatomia era lui: Piero Angela. Non dialogava con noi, ma era chiaro, diretto, parlava in maniera semplice, alla portata di una ventina di adolescenti scalmanati e spesso distratti. Dopo i primi risolini e i primi commenti, quelli di noi ragazze anche sull’ avvenenza del conduttore, pian piano ci conquistava e nella saletta buia scendeva il silenzio!
L’ultimo ricordo, la settimana scorsa. In Tv, “Superquark”, relegato a queste sere estive…. Parlava a fatica, ma non aveva perso né comunicativa, né chiarezza.
Stamattina, stavo lavorando quando è arrivata in Redazione la notizia. Abbiamo cercato nelle Teche tracce della sua presenza in Basilicata. Quando nel 2005 fu insignito del premio Universum per la Scienza; quando raccontò di Rocco Petrone, che conobbe personalmente a Houston; quando nel 2019 parlò delle prospettive delle nuove generazioni nella nostra trasmissione "Matera-Italia" per Matera 2019.
Che dire….è una giornata triste, per la Rai e per l’Italia. Una giornata, che sollecita il ricordo e l’emulazione – dove possibile - dei suoi grandi insegnamenti.
Grazie Piero!
|
Fai, aperta la Galleria Laboratorio di Nino Ticarico
Per giornate di Primavera del Fai, 67 i siti lucani poco conosciuti aperti alle visite. Luoghi storici, monumenti, emergenze paesaggistiche. A Potenza, aperto ai visitatori anche l'atelier-studio di arte contemporanea del pittore e scultore Nino Tricarico.
I colori tenui dei dipinti che si ispirano alla ricerca interiore; i colori forti e intensi sulle ampie superfici delle staccionate; gli spaventapasseri a tre teste su un'anima di alluminio; le ceramiche dipinte e le terracotte.
E'tutto in esposizione nella Galleria Studio alla periferia del capoluogo.
A fare gli onori di casa i piccoli apprendisti ciceroni del liceo linguistico da Vinci-Nitti di Potemza che - affiancati dallo stesso Nino Tricarico - hanno illustrato caratteristiche, percorso artistico e storico, tecniche e poetica del pittore e scultore potentino.
Un percorso che consente di conoscerne la vita intima, la visione del cosmo, la sua ricerca naturalistica, l' espressività nelle forme astratte. "La via dell'arte è trascendere la realtà, farla assurgere a valori assoluti, a desiderio. Era questa l'illuminazione che cercavo". cosi nino tricarico parla della genesi delle sue opere.
Opere in cui è facile addentrarsi e perdersi. un mondo colorato, e fatto di tanti materiali: la creta, il legno, semplici fili di ferro, vetro sabbia, garza, spago, nylon. Reperti di ogni genere. per partire dalla natura e tornare alla natura.
|
Il borgo lucano sul tetto del mondo
Castelmezzano è un modello di turismo di montagna sostenibile al quale ispirarsi. Lo dicono la Fao e l'Organizzazione mondiale per il turismo, che hanno inserito il borgo lucano nel loro catalogo mondiale.
In evidenza come una "best practice" comunitaria. Un esempio di sviluppo sostenuto da fondi pubblici e dal lavoro di tanti piccoli investitori, per la valorizzazione del territorio.
120 pagine con esempi da tutto il mondo. Tre le località italiane, due al nord in Val d'Aosta e Alto Adige, unica al Sud: Castelmezzano con il comprensorio delle Piccole Dolomiti Lucane e il borgo gemello di Pietrapertosa.
L'intuizione del Volo dell'Angelo e la sua forza comunicativa e attrattiva hanno consentito - spiega il rapporto - di creare un indotto economico e occupazionale rilevante, rallentando la tendenza allo spopolamento e facendo del borgo stesso un marchio turistico replicabile e di successo. Sono gli stessi abitanti a gestire i servizi turistici, dall'ospitalità, alla ristorazione, al funzionamento degli attrattori: il Volo, ma anche la strada delle sette pietre, la via ferrata, il ponte nepalese.
La ricetta: un ruolo pubblico per l'economia, la bellezza del territorio, una comune cultura. Ingredienti del successo su cui la comunità continuerà a lavorare.
|
Mattarella Bis!
Dopo Sette anni mi ritrovo a scrivere di una nuova elezione al Quirinale per Sergio Mattarella. Il Presidente ha dato la propria disponibilità in un momento di confusione politica ed emergenza sanitaria ed economico sociale. 759 preferenze e un applauso sincero e prolungato si è alzato in tutta la penisola.
La Basilicata ora lo attende. Anche in veste di Presidente, infatti, Mattarella non ha mancato di visitare la regione. Due volte nel settennato.
Nel luglio del 2017, per l'inaugurazione della Cattedra intitolata a Jacques Maritain, filosofo del bene comune e tra i suoi riferimenti culturali; la seconda volta il 19 gennaio 2019, giorno della cerimonia d' apertura dell' anno di Matera da capitale europea della Cultura.
Grazie Presidente!
|
Il Presepe di Franco Artese in Duomo
Oltre 50.000 persone hanno visitato fionora il Presenpe monumentale del maestro grassanese Franco Artese, esposto dall'8 Dicembre nel Duomo di Torino, per iniziativa della Regione e dell'Apt di Basilicata, con il patrocinio del Comune di Torino.
Molti di più hanno potuto ammirarla online sui canali social. Basti pensare che in due settimane, dall’8 al 15 dicembre e dal 24 al 30 dicembre, i banner online sul presepe lucano al Duomo di Torino sono stati visti per circa 5 milioni e mezzo di volte registrando più di 6 mila click.
Il presepe riproduce in maniera dettagliata scene di vita quotidiana nella società rurale lucana e scene di emigrazione accanto ai tradizionali personaggi della Natività e ai Santi “sociali” piemontesi, da San Giovanni Bosco a san Giuseppe Benedetto Cottolengo.
Sarà vsitabile ancora fino al 2 febbraio da lunedì a venerdì dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 16.00 alle 19.00; sabato dalle 09 alle 19.30 e domenica dalle 08.00 alle 19.30.
|
Formica - il singolo di Angelina Mango
Primo singolo con l'etichetta Sony per Angelina Mango, figlia di Pino, amato e indimenticato cantautore. Una delle voci più belle che il panorama della canzone italiana abbia mai avuto. Orgoglio di terra lucana.
Angelina, la secondogenita, che Pino volle chiamare come sua madre, è cresciuta, è bellissima e sta dimostrando un talento musicale degno dei suoi geni. Il Padre Pino e la madre Laura Valente.
Con il suo gruppo e con il fratello Filippo, anche lui musicista, batterista, Angelina sta cercando, e trovando, la sua strada artistica, fatta di competenza, eleganza, intelligenza. Canzoni spesso difficili da interpretare e che hanno bisogno di una vocalità particolare e matura. Anche in questo ricorda Pino.
"Formica", questo il titolo del brano è una sorta di autobiografia in tre minuti, in musica e parole
|
Soppressa la Terza Edizione del Tg della Tgr Rai - il comunicato dell'Usigrai
Quella di oggi sarà l’ultima edizione della notte della TGR.
Lo ha deciso la Rai per razionalizzare i costi. Un risparmio che, a conti fatti, si riduce però ad una manciata di maggiorazioni serali per giornalisti, tecnici e segreteria.
Basterebbe accogliere la nostra proposta di anticipare il tg alle 22.30 per ottenere lo stesso obiettivo. Altro che sprechi, quelli sono altrove e li abbiamo denunciati, all’Amministratore Delegato manca evidentemente il coraggio di affrontarli e preferisce misure di bandiera. Resterà un presidio, così lo definisce l’azienda, che per come è stato organizzato abbassando di pochissimo i costi non potrà, però, più parlare al territorio, rispondere alle emergenze, e persino semplicemente sostenere un collegamento sulle testate nazionali.
Un preoccupante arretramento del servizio pubblico, imposto senza alcun confronto sindacale. Le giornaliste e i giornalisti della Rai continueranno comunque a fare del loro meglio per tenervi informati.
|
"Hic Jàcet in praesépio", a Palazzo Lacava
E'la mostra a cura della Pro Loco con manufatti artigianali arrivati anche dalle regioni limitrofe.
36 opere realizzate da altrettanti maestri cartapestai rimarranno in esposizione in 3 sale di Palazzo Lacava, fino al 6 gennaio
La mostra propone un ideale viaggio nella storia del presepe dalle origini alla tradizione del 700 napoletano. Un viaggio anche culturale, che evidenzia le capacità dei cartapestai e la minuziosità dell'arte presepiale.
Le opere sono state messe a disposizione da maestri e appassionati. Dai locali - come Egidio Lauria - ad artisti e artigiani di Puglia, Campania e Umbria. Nei tratti e nei costumi dei personaggi si trovano le tracce delle diverse provenienze geografiche. Un presepe realizzato da Mario Montano di Maratea ambienta la natività a Corleto.
L'esposizione va in contemporanea al gemellaggio sancito tra le pro loco di Corleto, Giffoni Vallepiana e Greccio.
|
Solidarietà per Sirimba
Non si ferma il progetto di aiuti dell' inner Wheel di Potenza per la diocesi kenyota. La raccolta fondi di questo Natale 2021 servirà ad acquistare importanti strumentazioni per il poliambulatorio della parrocchia di Sirimba retta da Padre Crispino, missionario cattolico. Uno dei pochi presidi educativi e di sostegno alla popolazione di questa zona poverissima nel nord est del Kenya.
L' aiuto alle neo mamme e ai loro bambini, oltre che a medici e infermieri, è lo step di quest'anno. Con l' acquisto del cioccolato prodotto da un laboratorio artigianale di Abriola si potranno donare al poliambulatorio gli aspiramuchi necessari a salvare la vita di tanti bimbi appena nati, nell'ambito di un programma più generale di primo soccorso neonatale.
Per acquistare il cioccolato solidale e avere informazioni sul progetto si puo' inviare una email a It.clubpotenza@gmail.com
|
Partita la nuova Stagione Teatrale a Potenza
C'è voglia di Teatro. Ne è dimostrazione il pienone al "Don Bosco" per la "prima" della stagione del cartellone potentino "Sartoria teatrale". In scena, un brillantissimo Biagio Izzo in "tartassati dalle tasse", commedia scritta e diretta da eduardo tartaglia
Una commedia molto divertente che cerca di esorcizzare uno dei principali incubi degli italiani. E' la vicenda di Innocenzo Tarallo, per gli amici "Brillantone", un imprenditore del food napoletano, che cerca la svolta economica con qualche "spunto furbetto". Un uomo che si è fatto da sé, passando dalla vendita del baccalà alla proprità di un moderno ristorante di sushi. La voglia di riscatto sociale lo porterà ad affrontare intoppi, problemi, peripezie.
Accanto a lui u8n cast di tutto rispetto di grande tradizione attoriale. Mario Porfito: nei panni di un integerrimo Maresciallo della Finanza, cerca di trasmettere concetti di onestà e umanità; Arduino Speranza nei panni del cuoco giapponese; Roberto Giordano, l'appuntato della Guardia di Finanza e la giovane Adele Vitale, nei panni della figlia del protagonista
per il pubblico oltre due ore di puro divertimento
|
Musica e Territorio
Mirko Gisonte Ambasciatore della Regione Basilicata. E' online il primo video del chitarrista lucano in questa veste. Una cartolina in musica per far conoscere le nostre bellezze
Il volo di un drone sull' incompiuta di venosa, sottolineato dal ritmo mediterraneo della chitarra di Mirko Gisonte. Un omaggio tra immagini e musica, dal musicista da poco insignito del titolo di Ambasciatore della Basilicata
Le note sono quelle di "In a Spanish night", brano che chiude la produzione dei video dell' album "Anathema", fortunato progetto che - in tre anni - ha portato Gisonte in giro per l'Italia, in ben 100 concerti.
Il video - prodotto da Giovanni di Gennaro per la regia di Raffaele Pace - è un regalo alla promozione culturale della nostra regione prima del prossimo viaggio - e del prossimo video - ad Abu Dhabi negli Emirati Arabi, a fine febbraio 2022.
Per ora, godiamoci questo volo sulle bellezze e la storia di Venosa, voluto anche dal comune ella città oraziana, dell'unione delle Proloco e dalla Direzione Regionale dei Musei di Basilicata
|
Insediata la Commissione per la "manutenzione" dello Statuto
Lo Statuto della Società di Mutuo Soccorso – Casagit Salute, che ha consentito la transizione e la trasformazione del fondo chiuso in un nuovo soggetto giuridico, è stato redatto nello scorso mandato amministrativo. Per la sua complessità ha, ora, bisogno di essere ristudiato nei dettagli, per individuare eventuali carenze e criticità e potervi sopperire. Un processo a cui sono chiamati a partecipare i rappresentanti dei soci con rilievi e proposte da portare all’attenzione del Cda e dell’Assemblea nazionale.
Per questo il Consiglio di Amministrazione ha nominato una commissione, coordinata dalla vicepresidente Grazia Napoli, di cui fanno parte i rappresentanti dei soci: Filippo Anastasi, Mario Antolini, Ilaria Bosi, Francesco Capone, Mauro Carafa, Ubaldo Cordellini, Mario Zaccaria e a cui partecipa il presidente del collegio dei probi viri Walter Nerone.
Nella seduta di insediamento, a cui hanno preso parte il presidente di Casagit Salute Gianfranco Giuliani – che ha portato il suo saluto e spiegato il ruolo e il tipo di lavoro affidato alla commissione – il vicepresidente vicario Gianfranco Summo e il presidente della Fondazione Casagit Giampiero Spirito – si è voluto dare un andamento di tipo seminariale.
Con l’ausilio della Direzione generale e il supporto di materiale informativo, sono stati illustrati brevemente i capitoli dello Statuto, soffermandosi in particolare sulla struttura della governance e sui concetti di mutualità e solidarietà.
Il Presidente della Fondazione Giampiero Spirito ha anche illustrato la convenzione che vincola Mutua e Fondazione, per la tutela del patrimonio giornalistico, soffermandosi poi su ruolo e funzione di Casagit Servizi e del Poliambulatorio di Roma.
Dal dibattito sono emerse già alcune tracce su cui lavorare nella prossima riunione, fissata per la fine di novembre.
|
Moda Miglionico, un po' d' Oriente
Un pizzico di gusto orientale, tra le creazioni dello stilista lucano michele miglionico
con UN PULLOVER-MANIFESTO a sostegno dei diritti negati alle donne Afghane.
Nero, in viscosa e lycra, coperto da un ampio mantello in broccato di seta, su una lunga gonna plisséé.
E'uno dei modelli in passerella alla terza edizione dell'Edshow - salone italiano dedicato alla moda da cocktail, da sera e medio orientale, che si è svolto nella Stazione Marittima Zaha Hadid di Salerno.
Desiderio dello stilista potentino è che il mondo della moda faccia sentire la propria voce sui diritti civili. alla manifestazione hanno preso parte 140 tra buyer e distributori italiani e stranieri.
|
Città delle 100 Scale Festival dal 31 agosto
Dal 31 agosto al 31 ottobre, la Tredicesima Edizione. Teatro, Danza, Arti Performative. In sicurezza, anche negli spazi pubblici da valorizzare.
“Fratto X” di Antonio Rezza e Flavia Mastrella è lo spettacolo in anteprima di questa stagione.
Dal 12 settembre, via al cartellone. La “prima” con “Misericordia” di Emma Dante.
Tema di questa Edizione, Ab/Norme che riunisce due termini: “norme” e “abnorme”, in un gioco di contrasti e reciproci rimandi, per chiedersi cosa sia la normalità e, allo stesso tempo, cosa la pandemia abbia ormai portato a una sistematica “distorsione”, a una “sfocatura”, mettendo in discussione i canoni stessi del “normale”.
Ci proveranno Claudio Tolcachir, Lino Musella, Caroline Baglioni, Frosini-Timpano, Unterwasser, Lorenzo Glejieses. Olivier Dubois.Sono solo alcuni degli attori e performer che hanno scelto di partecipare.
Spazio anche alle compagnie lucane: Petra di Satriano di Lucania, lo IAC di Matera, il collettivo Itaca con “Ion”, in coproduzione con il Festival.
I Set: la Cittadella di “Bucaletto” con il “Collettivo Zimmerfrei” e poi i Teatri, lo “Stabile”, il “Don Bosco”, il “Piccolo Principe” e il “2 Torri”, ma anche la Cappella dei Celestini a Palazzo Loffredo e, fuori Potenza, il Castello di Monteserico a Genzano di Lucania. Posti contingentati e green pass obbligatorio. Bisogna prenotare a contatti@cittacentoscale.it
|
Inaugurato il Parco della Mandarra
Stigliano ha un nuovo parco, ispirato alla Mandarra, figura della tradizione locale. Una donna gigantesca, che richiama la cultura matriarcale dei luoghi.
Troneggia su uno dei muri di cinta del Parco, la statua di questa figura leggendaria. E'enorme, ma agile; si mostra solo di notte, specie con la luna 'piena; cambia sembianze. Ma non è una Strega. Non ha poteri magici.
Le atmosfere evocate da questa figura sono quelle riproposte nel Parco della Mandarra, realizzato dal comune con i fondi del Piano Pperativo Val d'Agri.
Statue di grandi dimensioni e faccioni conficcati nel tetterno, ottenuti scolpendo il legno o riparando vecchi manufatti in ferro e cemento dagli Artisti stiglianesi Mario Sansone e Andrea Gandini.
Un allestimento scenografico permanente, che utilizza materiali locali, come la Pietra di Gorgoglione-Cirigliano e l'arte dei murales. Tutto nel segno della salvaguardia dell'esistente, del sito naturalistico come della tradizione.
|
Due nuovi cittadini onorari
I lucani illustri celebrati nei loro luoghi di origine. Sasso di Castalda ha fatto di più. Ha conferito due cittadinanze onorarie nel corso di un'apposita seduta del consiglio comunale
Approvato il regolamento, il consiglio ha ricordato e proclamato cittadino onorario post mortem Rocco Petrone, l'uomo della luna, che fu - dal 1966 al 1969 - direttore di tutte le operazioni di lancio dell' Apollo 11 dalla base spaziale di Cape Canaveral, che gli è stata intitolata pochi giorni fa.
I genitori - Teresa De Luca e Antonio Petrone erano partiti da Sasso nel 1921. Il padre lavorava nelle ferrovie. Mori' per un incidente. Rocco - con una caparbietà e serietà tutte lucane - riusci' a scalare le vette della professione ingegneristica.
Il suo impegno scientifico e il suo legame con Sasso, ora sono in una pergamena. In videochiamata dagli Stati Uniti: il rigraziamento alla Comunità, da parte di una nipote.
Alla Professoressa Francesca Simonelli, Oftalmologa dell'Università della Campania "Vanvitelli", la seconda cittadinanza onoraria per il suo impegno nella Ricerca, che le ha consentito si sperimentare la terapia genica sulle retinopatie, con risultati positivi su alcuni bambini curati a Napoli. Ricerca di cui ha parlato in Consiglio.
La madre di Francesca Simonelli è di Sasso di Castalda. Il suo legame con il paese non è stato mai reciso. Anzi, la sua presenza a Sasso continua ad essere costante
|
Casagit - pratiche su piattaforma online
E' operativa la modalità di richiesta di rimborso online delle spese sanitarie.
Chi vorrà, potrà inviare alla Casagit le documentazioni (fatture, scontrini della farmacia) fotografate o scansionate, direttamente dal sito www.casagit.it, senza dover più spedire per posta il cartaceo o consegnare i giustificativi di spesa nella sede della Consulta, presso l’Assostampa.
Attenzione: è un’opportunità, non un obbligo. Il sistema “tradizionale” resta sempre valido.
Per la richiesta online è indispensabile l’iscrizione all’area riservata, attraverso la quale si accede (da smartphone, tablet o computer) alla piattaforma protetta dove depositare i documenti.
Esempio: esco dallo studio dell’oculista con la fattura da 100€. Già in ascensore posso fotografarla, entrare nell’area riservata Casagit e depositare la foto del documento: avrò un bonifico di 80€, il rimborso previsto dal tariffario. Due giorni dopo mia figlia va dal fisioterapista? Altra foto, altro deposito della fattura in area riservata e altro bonifico in base al tariffario.
Ulteriori dettagli nel link allegato, con un video tutorial per guidarti all’uso di questa nuova funzione.
|
Le filastrocche di Gianluca
Arriva nelle librerie di tutta Italia "Tempo al Tempo", l' ultimo libro dello scrittore per l'infanzia Gianluca Caporaso, per la Salani Editrice.
36 Fiilastrocche per i più piccoli, su un tema estremamente serio. Il tempo che è poi vita. Versi sulle stagioni e i sentimenti in cui tempo viene declinato attraverso gli stati d'animo, le percezioni, le emozioni.
Non solo la scansione delle stagioni, ma il tempo lunare, quello del ricordo, dei saluti, del gioco. Persino un tempo capovolto. Un modo per riappropriarsene attraverso la musicalità in questi tempi difficili. Un modo per spiegare il tempo ai bambini, anche se in un linguaggio mediato dalla capacità e dalla tecnica degli adulti.
"Un libro-amuleto che canta e incanta e ci rivela perché quando diciamo vita diciamo tempo. Finché siamo in tempo per non dimenticarlo". Cosi scrive la scrittrice Chiara Gamberale nella sua prefazione al volume, con le illustrazioni originalissime di Francesca Cosanti, disegnatrice pugliese dal tratto leggero, capace di mettere in connessione immagini e parole con tratto delicato, infantile e onirico.
Per Gianluca Caporaso, la consacrazione da una Casa Editrice di primo piano, in un progetto nuovo e di crescita.
Il libro sarà presentato online il 31 marzo sul sito della casa editrice www.salani.it
|
La Primavera del Musei
I Musei in Italia – e nel mondo – sono rimasti a lungo chiusi, causa pandemia> . Salvo timide riaperture in sicurezza, con limitazioni e prenotazioni obbligatorie, nelle zone gialle, nei giorni infrasettimanali.
La primavera del Museo in questo senso è ancora lontana. Ma le primavere della tenacia, del lavoro, delle idee, della Cultura che non si ferma sono rimaste tra noi, anche se in modi e tempi diversi da quelli usuali.
I Sovrintendenti e i Direttori di Museo hanno fatto sentire la propria “voce” senza interruzione. Con attività collaterali continue, come i Laboratori di Restauro e di Formazione o il lavoro di Catalogazione, che - in alcuni casi - ha permesso di tirare fuori dai magazzini opere temporaneamente accantonate. Sul sito del Ministero per i Beni Culturali - www.beniculturali.it - brevi filmati documentano, in pillole, alcune di queste attività.
La chiusura fisica delle strutture non ha fermato la possibilità di “vedere”, “visitare”, “conoscere”, “capire”. Una grande parte è stata fatta anche dalla Rai. Trasmissioni ad hoc delle reti dedicate come Rai5, ma soprattutto della neonata “Rai Documentari”. Mi piace citare la visita a quell’ineguagliabile “Museo Archeologico a cielo aperto” che è Pompei e la ricostruzione delle ultime scoperte. Ma abbiamo visto anche dei Musei Nazionali diventati set di un Made in Italy solo apparentemente più frivolo: le sfilate di moda dei grandi Stilisti.
Ma i Musei stanno utilizzando molto anche la Comunicazione fai da te. Quasi tutti, grandi o piccoli che siano, nel mondo, hanno aperto le proprie porte virtualmente. Basta andare su Google Arts & Culture, per accedere a oltre 500 collezioni mondiali: dal MoMA di New York, al British Museum e alla National Gallery di Londra, dal Van Gogh Museum ad Amsterdam, al Musée d’Orsay di Parigi, dalle Gallerie degli Uffizi a Firenze, ai Musei Capitolini a Roma. Con un semplice click si può’ entrare gratuitamente nelle sale.
Organizzatissimi anche alcuni singoli Siti Web. È il caso dei Musei Vaticani e della Cappella Sistina; del Museo Egizio di Torino; delle Scuderie del Quirinale a Roma; della Casa di Raffaello a Urbino; del Museo Enzo Ferrari a Modena. Oltre ai siti delle Reti Museali delle singole regioni. Un elenco assolutamente incompleto.
|
A casa di Giotto
Dipinti, sculture, installazioni, foto, arte digitale, disegno, grafica. Un vero excursus originale e contemporaneo nelle opere degli artisti vincitori della prima biennale internazionale, che si è svolta al Castello di Lagopesole nel 2019, a cura della Fondazione Porta Coeli di Venosa. 300 talenti da tutto il mondo.
Sono ora esposte - fino al 7 marzo - nella sezione del Museo Casa di Giotto riservata ai linguaggi innovativi e alla sperimentazione artistica. Un contenitore di grande fascino e valenza storica a Vicchio, centro della provincia Fiorentina, dove vivono molti lucani. Un parallelo suggestivo tra due terre solide, che hanno dato i natali a due artisti innovatori per il loro tempo: il pittore fiorentino Giotto e il poeta venosino Quinto Orazio Flacco. Una Sala è - invece - dedicata all'antologica dell'artista lucano Antonio Masini, eccellenza del Dopoguerra, recentemente scomparso.
Una inaugurazione istituzionale con i vertici delle due Regioni a sancire una collaborazione molto forte, anche nel nome del turismo - come sottolineato dal presidente del Consiglio Regionale toscano Antonio Mazzeo, lucano di origine.
Un percorso in cui le due Regioni affermano le proprie identità su un piano assolutamente paritario.
|
Una Favola sonora per l'Epifania
Una favola moderna, sonora e illustrata. E' il dono per l'Epifania dei soci fondatori del Circolo Culturale di Potenza Gocce d'Autore, le cui attività sono - per ora, causa covid - solo online.
Il tratto veloce, deciso e pulito del pittore Pasquale Palese illustra in tempo reale le parole scritte e lette dalla giornalista Eva Bonitatubus con il sottofondo del pianoforte del Maestro Toni De Giorgi.
E' "La scatola di latta". Ambientata nel giorno dell'Epifania, la favola ha per protagoniste Nelly e la sua nonna. Quest'ultima le regala tre cose simboliche ed essenziali, che la bambina conserva in una scatola di biscotti al burro: un chicco di grano, una mollica di pane e una moneta da un centesimo... piccole cose solo in apparenza, ma dai valori che saziano e arrichicchiscono. Ed èquello che Nelly sogna, pensando a questi doni
Parole semplici, adatti a grandi e piccini, per ricreare una dimensione di festa e speranza. La favola è stata montata in video da Lorenzo Desiderio ed è disponibile sul canale YouTube di Gocce d'Autore.
Per accedere è richiesto il contributo simbolico di 1 euro, a sostegno delle inizative - anche editoriali del circolo, fermo per la pandemia
http://www.goccedautore.it/rivista/le-rubriche/racconti-inediti/item/1287-una-favola-moderna-sonora-e-illustrata.html
gocce d'autore
|
Un calendario per Sirimba
I volti, le mani e i giochi poverissimi, fissati negli scatti fotografici di Renato Maffione ed Eleonora Marroccoli appartengono ai bimbi di Sirimba, nel Nord Est del Kenya, un territorio con una popolazione quasi pari a quella della Basilicata
La loro speranza concreta di istruzione e cura è riposta nella Missione Cattolica, che gestisce una scuola, un poliambulatorio e - da 4 anni anni - anche un terreno coltivabile a mais e fagioli, che i rotariani di Potenza hanno acquistato e intitolato a Gianni Olita, Presidente del Rotary, scomparso troppo presto. Del campo si parla in una ltro articolo di questo sito, in questa stessa sezione.
La solidarietà dei lucani per l'Africa non si ferma neanche in tempo di covid. Il Rotary club, l'Inner wheel e il Rotaract di Potenza continuano nel proprio impegno per la parrocchia di Sirimba. La raccolta fondi viene affidata ora ad un Calendario per il 2021.
12 foto per raccontare la storia di un impegno iniziato nel 2013 con aiuti in danaro, in cibo per le mense scolastiche, in cancelleria e stipendi per il personale della scuola; in medicine e strumentazioni per il poliambulatorio.
Il club ha finanziato una borsa di studio triennale per una infermiera e - presto - gli stessi soci si occuperanno - sul posto - della formazione del personale sanitario. in arrivo anche un ecografo. Al villaggio aiuti sono arrivati per costruire alloggi per i senzatetto dopo un'alluvione e dormitori femminili, che ora vanno arredati.
Lo si potrà fare anche con il ricavato delle offerte per l'acquisto di questo calendario.
|
Covid, Basilicata Area Arancione
Dalla mezzanotte la Basilicata è Area Arancione.Il provvedimento del governo, in vigore fino al 3 dicembre. Cosa comporta?
Non si puo' uscire dal proprio comune e - quindi - dalla regione se non per comprovati motivi di lavoro studio salute e necessità. In questi casi si deve essere muniti di autocertificazione. Il modulo è comunque in possesso delle Forze dell'Ordine. Non è vietato circolare nel proprio comune di residenza, ma la raccomandazione è di limitare al minimo gli spostamenti non necessari
Arriva un' ulteriore stretta sulla ristorazione. Consentito solo l'asporto fino alle 22. Nessuna restrizione per la consegna a domicilio. Rimangono aperti negozi al dettaglio, parrucchieri, estetiste e barbieri. Centri commerciali chiusi nei prefestivi e festivi ad accezione di alimentari farmacie edicole e tabaccai. Trasporto pubblico con capienza rridotta al 50%. per la scuola: didattica a distanza solo alle superiori. uniovesrità in presenza solo per matricole e attività di laboratorio.
Sempre valido il coprifuoco con divieto di circolazioe tra le 22 e le 5 del giorno successivo
|
Gigi Proietti ci ha laciato
Gigi Proietti non l'ho mai conosciuto nè intervistato. Ma ho visto i suoi spettacoli. Grande mattatore, instancabile, sul palco del Teatro Sistina di Roma, per oltre tre ore nello spettacolo, che celebrava un importante anniversario della sua carriera. Un "lavoratore" innamorato del suo lavoro e del suo pubblico. Oltre tre ore di spettacolo eclettico, a tutto tondo. Prosa, poesia, musica. Comicità, caratterizzazione, citazioni. Dai classici alle barzellette passando per il mimo, lo stornello, lo sberleffo. Una emozione infinita....
L'ultima volta che l'ho visto su un palco era invece, nel 2018 nel teatro più amato: il "Silvano Toti Globe Theatre" di Villa Borghese, di cui ha curato la direzione artistica sin dalla nascita, tenendo a bettesimo tanti giovani talenti tra cui la figlia Carlotta, ospitando grandi nomi del Teatro come Ugo Pagliai, cimentandosi lui stesso con Shakespeare.
Al termine di un favoloso "Macbeth", ultimo spettacolo della stagione, il Maestro è salito sul palco con la compagnia. Ha salutato il suo pubblico, ha spiegato significato e fatica del "Globe", ha scherzato, ringraziato, rinnovato l'invito per una nuova stagione dedicata a Shakespeare. Un saluto lunghissimo. Un quarto d'ora di applausi, indimenticabili!
E' tornato su quel palco nei panni del grande attore inglese dell' 800 Edmund Kean. Tra un aneddoto e l'altro, brani tratti da Shakespeare...non ce l'ho fatta a vederlo....E questo, per me, rimane un grande rammarico...
Ora, nel giorno del suo 80esimo compleanno Proietti ci ha lasciato. Non ci ha lasciato la sua arte. Che continuerà ad aleggiare al Sistina, al Brancaccio, al Globe....e non solo.
|
I Festival della "resistenza"
Fermi cinema e teatri, in basilicata si è fatto in tempo a portare a termine due Festival delle arti performative. Uno a Matera, l'altro a Potenza. Esempi di resistenza, caparbietà e grande fiducia nella cultura e nel pubblico.
"Bermudas" della compagnia MK è andato in scena a Matera il 24 ottobre, ultimo giorno utile prima della sospensione per decreto degli spettacoli
Sette performer per una coreografia - ispirata alle teorie del Caos - ideata da Michele Di Stefano tornato a Matera per il Festival 'So far so close. Esercizi di vicinanza', prodotto dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, per esplorare le possibili nuove relazioni tra le persone e tra le aree urbane ai tempi del distanziamento sociale.
Dal 12 Settembre, 10 le opere proposte, 16 le repliche, fra teatro, danza, cinema con grande coinvolgimento degli spettatori - in tutto 2000 - in 7 comuni. Una cinquantinaa le persone coinvolte nei 3 percorsi laboratoriali. Tutti gli spettacoli in sicurezza, con gli allestimenti progettati dall'open design school.
Lo spazio urbano e l'allestimento di spettacoli in luoghi non convenzionali è, da dodici edizioni, una delle caratteristiche del "Città delle 100 scale Festival", in scena a Potenza dal 2 Settembre al 19 Ottobre con il tema "assenza, presenza". Otto le compagnie in scena, 22 gli spettacoli, 90 le repliche, 2000 gli spettatori tra teatri, quartieri periferici e l'allestimento di architetti paesaggisti in un capannone dismesso della zona industriale di Tito Scalo.
Davide Enia, Emma Dante, Roberto Latini. Sono solo alcuni dei nomi tornati al festival in questa edizione più concentrata nel tempo a causa della pandemia, che ha saputo anche parlare di innovazione teatrale, nata nel lockdown come lo spettacolo tutto al femminile sulla piattaforma zoom. Una Antigone molto particolare di cui si parla anche in questo sito inq uyeta stessa sezione.
Festival più breve che è stato comunque un lascito culturale importante alla città. insieme approdo e nuovo punto di partenza....
|
Casagit Mutua -Varate nuove misure per i soci
TELE-VIDEO CONSULTI
Dal 1 dicembre 2020
Gratuitamente e per tutte le iscritte e gli iscritti ai diversi piani sanitari della Mutua, in caso di urgenza per infortuni o malattie improvvise, sarà possibile avere accesso a tele-video consulti medico specialistici in
pediatria, cardiologia, ortopedia ginecologica medicina di base.
Si tratta di una integrazione dell’attuale servizio di assistenza in emergenza.
Nel caso in seguito al consulto specialistico di telemedicina serva un medicinale la centrale operativa invierà la ricetta “bianca” alla farmacia più vicina all’abitazione dell’assistito, o a quella che vorrà indicare, per poter acquistare il medicinale prescritto.
MODIFICHE AI TARIFFARI
Dal 1° Gennaio 2021
Profilo 1
Lenti/occhiali: tariffa unica di 190 euro per la voce “lenti”, senza alcuna differenza rispetto alla tipologia (lenti a contatto o lenti per occhiali) lasciando la distinzione tra difetto visivo, “lontano e vicino”. Eliminata la differenziazione del periodo necessario per il rifacimento delle lenti, portandolo per tutti (titolare e famigliari) a 2 anni e mantenendolo per i minori a 1 anno di tempo
Ortodonzia
Abolita la distinzione tra apparecchi mobili e fissi, stabilendo un unico plafond di spesa elevato a 6.000 euro (3.000 per arcata dentaria), con un massimo di spesa ad anno solare di 1.000 euro (sempre per arcata)
Protesi Acustiche
Abolita la decurtazione di 75 euro per ogni protesi nel caso di acquisto contestuale (destra/sinistra).
Profilo 2:
aumentati i plafond per i rimborsi delle spese di ricovero per le classi di intervento più costosi. il massimale annuale per gli accertamenti diagnostici è stato elevato da 2.000 a 8.000 euro. tutti i massimali si intenderanno non più a nucleo famigliare, ma per persona.
Il sistema di rimborso delle lenti/occhiali è stato reso più fruibile, grazie alla possibilità di spendere in un'unica soluzione il massimale previsto nel triennio (150 euro).
Profilo 3 e W-IN
Rimborso per grandi interventi massimale per gli accertamenti diagnostici sale da 1.600 a 3.000 euro per persona Lenti/occhiali: possibilità di spendere in un'unica soluzione il massimale previsto nel triennio (150 euro).
Profilo 4:
Rimborso per i grandi interventi
massimale per gli accertamenti diagnostici da 800 a 1.200 euro per persona Lenti/occhiali: possibilità di spendere in un'unica soluzione il massimale previsto nel triennio (150 euro).
|
La nuova casa di "Gocce d'Autore"
Nel segno della solidarietà tra Associazioni, l' apertura della nuova sede per il Circolo Culturale "Gocce d'autore" di Potenza. Riprende l' attività in uno spazio ampio e adatto all' applicazione delle norme anticovid.
Oltre 200 metri quadrati, che consentono il giusto distanziamento, per un massimo di 50 persone ad evento con angoli dedicati, per le diverse attività: salottini, bar, palchetto per il jazz club e zone riservate alla lettura.
Ha ripreso il suo posto la libreria realizzata da Antonio Sebastiano Daraio che ospita le centinaia i volumi della "Biblioteca di tutti e per tutti". All'ingresso: i "bidoni" per la "raccolta differenziata del libro". Chi vorrà potrrà donare alla Biblioteca i libri dismessi - purché in buono stato - riciclabili per categoria. Dopo la chiusura forzata post lockdown dei locali del centro storico e una programmazione estiva in collaborazione con il Polo Museale e la Cooperativa "Venere" che gestisce il Parco Baden Powell - il Circolo culturale potentino è stato accolto nei locali che - in via Torraca - l' Associazione "Santa Croce in movimento" - presieduta da Michele Grasso - ha in comodato d'uso dalla famiglia Maggio. Un ambiente ristrutturato e confortevole a cui si accede con tutte le misure anticovid: gel, mascherina, misurazione dlla temperatura e autocertificazione.
Le due associazioni culturali collaboreranno. La sede sarà aperta tutti i pomeriggi, per i soci o per chi vorrà, dalle 18,00 in poi.
Subito al via i Laboratori: di musica, scrittura creativa, disegno e pittura Ritrova una sede anche il Gruppo di lettura. Continua l'attività della rivista goccedautore.it, sempre online. Per la programmazione di un nuovo cartellone di eventi e concerti - sinfonici e jazz - i soci fondatori Eva Bonitatibus, Toni De Giorgi e Pasquale Palese attendono di capire quale sia l'andamento dell'emergenza sanitaria.
L'importante - per ora - è ripartire. In una nuova "casa"
|
Città delle 100 scale Festival edizione dodicesima
Torna il "Città delle 100 Scale Festival. Dal 2 settembre al 16 Ottobre, a Potenza, in versione anticovid. Una edizione rinnovata, che - al tempo stesso - recupera alcune esperienze del passato
Il Rione Poggio tre galli, la cittadella di Bucaletto a Potenza, un capannone industriale dismesso a Tito. Sono alcuni dei luoghi periferici, in cui si svolgerà la dodicesima edizione del Festival di Danza Urbana e Arti Performative, per rispettare le misure anticovid. Una esperienza non nuova per l'Associazione Basilicata 1799, che già nelle scorse edizioni - soprattutto le prime - aveva utilizzato come set periferie, monumenti, aree dismesse.
In Piazzale Adriatico - il 2 settembre - la prima performance con il gruppo Kepler 452 e il coinvolgimento del pubblico, all'aperto e distanziato. Uno spettacolo appositamente ideato per il post lockdown.
Regole rispettate non solo nei luoghi. Per il Teatro allo "Stabile" e al "Piccolo Principe", sul palco: coppie di attori congiunti tra loro, come nel caso dei Emma Dante, distanziamento per i barcellonesi di Agrupacion Serrano. Tra i nomi più importanti El Conde de Torrefiel, il coreografo di danza contemporanea Olivier Dubois, il regista e drammaturgo Sergio Blanco, i premi Ubu 2017 Roberto Latini e 2015 Massimiliano Civica,oltre alla Bottega d'Arte Fanny & Alexander.
Il Festival avrà come sempre un motto-tema di riflessione, Presenza/assenza. In attesa che il Festival parta, si possono seguire gli aggiornamenti su Facebook, Instragram e sul canale Telegram a cui ci si puo' iscrivere volontariamente
|
Casagit - Emergenza Covid 19
PROROGA SCADENZA PRATICHE E PAGAMENTI
Sono prorogati al 30 giugno 2020 i termini di presentazione delle pratiche relative alle spese sanitarie sostenute tra ottobre e dicembre 2019
Prorogati al 31 maggio tutti i pagamenti dovuti dai soci a qualsiasi titolo. Ad esempio quelli dei soci volontari e dei familiari.
COPERTURA COVID-19
Per gli iscritti e i familiari dei diversi profili che dovessero ammalarsi in seguito al contagio da Coronavirus a quelle tradizionali si aggiunge una specifica copertura.
Dal 1° marzo al 31 dicembre 2020, anche retroattivamente, sarà corrisposta un'indennità di 50 euro al giorno, fino a un massimo di 30 giorni, a seguito di un ricovero presso strutture pubbliche individuate per il trattamento della malattia. Entro lo stesso limite di giorni l'indennità verrà corrisposta anche in caso di convalescenza o isolamento domicliare, documentati da prescrizioni mediche e dopo il ricovero
SERVIZI E COMUNICAZIONE
numero verde 800 548 831 dalle 9 alle 18 dal lunedì al venerdì e dalle 9 alle 13 il sabato; E-mail assistenza@mail.casagit.it.
Casagitplus: piattaforma web partecipativa, dal sito www.casagit.it
|
Emergenza coronavirus, spettacoli rinviati a Potenza e Lavello
Teatri chiusi anche in Basilicata e spettacoli rinviati a Potenza e Lavello. Il Decreto del Governo del 4 marzo 2020 è arrivata proprio a ridosso della messa in scena di "Persone naturali e strafottenti", di Giuseppe Patroni Griffi, con Marisa Laurito e Giancarlo Nicoletti in programma al "Don Bosco" di Potenza
Una riedizione del lavoro che aveva visto protagonisti Pupella Maggio e Gabriele Lavia. Una storia di solitudini ed emarginazione, una notte di Capodanno a Napoli. Donna Violante padrona ed ex serva in un bordello è sola, ma cerca di festeggiare. Dovrà, pero', confrontarsi - e anche litigare con Mariacallàs, un travestito depresso, Fred, uno studente omosessuale alla ricerca della libertà e Byron - scrittore nero, che vuole vendicarsi delle umiliazioni subite.
Per l'8 marzo allo "Stabile" di Potenza era stato programmato un monologo sulla prostituzione. Ottavia Orticello sta riportando sul palco, "Una casa di donne" - atto unico scritto da Dacia Maraini negli anni '70, in piena rivendicazione femminista. Un testo che fa riflettere sulla condizione femminile odierna, di cui la prostituzione diventa metafora efficace.
Al Teatro "San Mauro" di Lavello erano attesissimi due figli d'arte: Gianluca Guidi e Giampiero Ingrassia in "Maurizio quarto - un Pirandello pulp". La storia nasce dal confronto di un regista, che deve mettere in scena il gioco della parti e un attore con molta poca voglia di lavorare. La continua discussione tra i due porterà al ribaltamento della messa in scena e della regia
Speriamo di poter vedere presto questi spettacoli....
|
E' nata Mutua Casagit Salute
Dal 1 gennaio 2020 la Casagit Salute "Angiolo Berti" è Società di Mutuo Soccorso. Potrà stipulare convenzioni con altri fondi, mutue e casse, per entrare nel mercato del welfare sanitario nazionale.
La Mutua si apre a popolazioni diverse da quella giornalistica con l’obiettivo di allargare la base contributiva e mantenere il livello qualitativo delle prestazioni, dando stabilità all' organismo di categoria e mettendo a frutto una storia lunga 45 anni, fatta di solidarietà ed esperienza. Il 28 novembre 2019 è stata anche costituita, con Fnsi, la Fondazione Casagit, per preservare il patrimonio finanziario e la governance costruite dai giornalisti che, nel 1974, fondarono La Cassa Autonoma di Assistenza Integrativa dei Giornalisti Italiani, dal 2010 regolarmente iscritta all’Anagrafe dei Fondi Sanitari, sotto la competenza del Ministero della Salute.
L’adesione alla Cassa può essere contrattuale o volontaria. Scopo primario è assicurare ai soci e ai loro familiari un sistema integrativo dell’assistenza data dal Servizio Sanitario Nazionale, con la copertura delle spese, anche dopo il pensionamento e senza limiti d’età. Per i soci contrattualizzati, la contribuzione è commisurata alle capacità di guadagno di ciascuno e la possibilità di richiedere rimborsi sanitari è proporzionata al bisogno, all'interno del tariffario.
Da settembre 2012, al tradizionale profilo 1 se ne sono aggiunti altri tre, dedicati ai colleghi - e ai loro familiari - impegnati nella professione con modalità diverse da quelle dei Contratti Nazionali di Lavoro Giornalistico sottoscritti dalla FNSI. I figli dei giornalisti possono mantenere l'iscrizione a titolo personale, anche se non esercitano la professione giornalistica
Nel 2018 Casagit-Servizi e Ordine dei Giornalisti hanno emesso la open card, per dare accesso alle tariffe convenzionate a tutti i giornalisti, anche se non iscritti alla Casagit. Nel 2019 Casagit e Inpgi hanno dato vita al Profilo W-in per una fascia di iscritti all'Inpgi2, per tre anni, senza spese per i beneficiari. Casagit ha anche creato un profilo dedicato ai soci che rientrano nel contratto Fnsi - Uspi
|
Crisi Editoria - Odg e Assostampa Basilicata
"La crisi del settore dell'informazione è ormai molto grave in Italia, ma lo è ancora di più in Basilicata, dove diventa sempre più difficile affermare i diritti di quanti lavorano, spesso in maniera precaria, per portare nelle case dei lucani una informazione completa e costante su quanto avviene nella nostra regione dove riscontriamo un atteggiamento di indifferenza e a volte di ostilità da parte delle istituzioni". Lo scrivono, in una nota congiunta, i presidenti dell'Ordine dei giornalisti e dell'Associazione della Stampa della Basilicata, Mimmo Sammartino e Angelo Oliveto.
"E questo - aggiungono - si vede anche dalla poca considerazione che si ha della informazione istituzionale: il governo regionale non ha ancora spiegato come intende regolare la materia della comunicazione pubblica e non ha ancora aperto il confronto con il sindacato e l'ordine dei giornalisti; il Consiglio regionale ha fatto un bando per il nuovo responsabile dell'ufficio stampa che, per come è stato concepito, sembra più attento a qualche aggiustamento burocratico che a valorizzare la professione giornalistica e soprattutto potrebbe creare seri problemi di funzionamento all'ufficio stampa".
Secondo Odg e Assostampa, "un fatto è certo: a pochi metri di distanza, in due pezzi della stessa Regione (Giunta e Consiglio), si applicano regole diverse. E questo non è un bene per l'istituzione e per il lavoro dei giornalisti degli uffici stampa. Proprio per questo ci rivolgiamo nuovamente al Presidente della Giunta regionale, Vito Bardi, al Presidente del Consiglio regionale, Carmine Cicala, e a tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale, affinché siano disponibili ad affrontare, nelle sedi e nelle forme istituzionali deputate, i problemi del mondo dell'informazione confrontandosi con i rappresentanti della categoria giornalistica (sindacato e ordine, in primo luogo) e ascoltando le ragioni dei giornalisti che - concludono Sammartino e Oliveto - da molti anni lavorano negli uffici stampa della Regione, al fine di garantire alla comunità lucana un'informazione continua, completa e di qualità".
|
il MAM diventa Fondazione
Il MAM, il complesso dei "Musei Aiello" di Moliterno - diventa Fondazione, con titolarità sulle 6 strutture.
Il MAM ha il suo primo nucleo nella CasaMuseo Aiello, casa natale di Gianfranco Aiello, riacquistata nel 2010 in omaggio al padre Domenico e allestita con mobili d'epoca, quadri, libri e una piccola biblioteca di viaggio. Uno scrigno d'arte Ottocentesca, a cui - negli anni - se ne sono aggiunti altri 5 - tematici: "Novecento Lucano", "Via Rosario Contemporanea", "Palazzo Aiello 1786", "Biblioteca Lucana", "Ceramica del ‘900". nel 2020 nascerà "Palazzo Liberty", Museo d'Arte Moderna del '900, dal Simbolismo al design degli anni '70.
Un sistema museale che - ora - trova anche una ragione fondativa e di gestione. Lo scorso marzo è nata la "Fondazione Aiello", che ha la titolarità dei Musei e dovrà gestirli, promuovendo le collezioni con iniziative culturali e mostre.
Del Comitato di Gestione - presieduto dal proprietario e fondatore Gianfranco Aiello - fa parte anche il sindaco di Moliterno. il Comune è, infatti - da Statuto - il soggetto finale di promozione e valorizzazione, non solo a livello locale.
Il Comitato Scientifico è coordinato da Claudio Di Benedetto già Direttore delle Biblioteche e degli Archivi della Galleria degli Uffizi di Firenze, affiancato - tra gli altri - da Sergio Baroni della rivista “Antiquariato” e da Simonella Condemi, direttrice della Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti.
Pronto il cartellone delle mostre e delle iniziative del 2020. In questi giorni è visitabile la mostra di Giovanni Dell'Acqua "I colori del contemporaneo"
|
4 x 4 a gocce d'autore
4 artisti. 4 opere per ciascuno. E' la mostra di arte contemporanea - pittura e scultura - allestita al Circolo Culturale "Gocce d'Autore di Potenza, a cura del maestro Pasquale Palese.
4x4 16. E' il numero delle opere in esposizione nella collettiva di Luca Califano, Stefania Galeati, Rocco Manniello e Maria Palese. Sculture e tele che raccontano una particolare visione creativa della realtà.
Si concentrano sul segno e il colore, come elementi che delimitano e interrompono lo spazio le tele della giovane Maria Palese.
I colori e i segni dialogano e si fondono in un'apparente miscela astratta anche nei quadri di Rocco Manniello. Guardandoli si ha l'impressione di intravedere paesaggi, tra l'astratto e il figurativo.
Nelle opere di Stefania Galeati colore e materia prendono forma in una soluzione creativa con contrasti forti di rossi e di neri.
Il Materiale di riciclo è il protagonista delle sculture di Luca Califano. L'assemblaggio di pezzi di ferro - una marmitta, un cucchiaino, il manubrio di una bicicletta - danno vita a figure inedite o antropomorfe, con un significato spesso simbolico.
Una mostra da cui emergono creatività e la libertà visitabile tutti i giorni fino al 2 agosto dalle 18 alle 21
|
Il presepe delle sagome di legno
Originale e insolito il presepe di Corleto Perticara
Realizzato davanti al Palazzo del Comune, ripropone la Natività con personaggi ad altezza naturale. Sagome in legno di pino marino dipinte ad acrilico e smalto dal maestro artigiano locale Egidio Lauria con colori vivi e particolari accurati.
L'autore ha voluto coglierli in momenti di vita quotidiana, come nella tradizione del presepe. Sono personaggi del mondo rurale espressione della civiltà contadina semplice, frugale, aderente al dettato evangelico.
Il presepe rimarrà in esposizione in piazza Plebiscito fino al 06 Gennaio
|
100 scale, decimo anno
Torna dal 10 Settembre il Festival Città delle 100 Scale. Decima edizione per la manifestazione internazionale di arti performative, che toccherà entrambi capoluoghi fino a dicembre.
Teatro danza e di ricerca, installazioni, mostre, seminari, workshop, residenze artistiche. Il Festival ideato e diretto da "Basilicata 1799" con ormai una rete consolidata di partner istituzionali e non, si ripropone ai due capoluoghi e suscita tanta curiosità. L’inaugurazione con i Rimini Protocoll e il loro teatro d’appartamento toccherà i temi europei con 10 performance a Potenza e 5 a Matera. Il Festival - come sempre - si aprirà alla città e ai luoghi di periferia. Dal 14 settembre prima apertura dell’area della ex cip zoo a Potenza con una installazione e proposta di riuso dello Studio Osa, ma anche con spettacoli e dj set.
Per il teatro danza, focus sulla danza araba. Allo "Stabile" tornano Antonio Latella e Motus. Ma arrivano anche nomi nuovi al festival come Romeo Castellucci, Milo Rau e Fabrice Murgia, che concluderà il festival allo stabile di potenza il 18 dicembre. I nomi lucani, Ulderico Pesce con "Petrolio", Luca Morelli con un lavoro inedito, Giulia di Canio con la compagnia tedesca Unterwasser. Ci sarà anche quest’anno la sezione per i più piccoli con il Festival dei cento scalini. In più mostre – nello spazio k di Potenza – seminari e residenze che vedranno insieme compagnie nazionali e locali, dibattiti e proiezioni. Torna "Maldagri", il documentario di Mimmo Nardozza e Salvatore Laurenzana sulle estrazioni petrolifere.
Il tema di quest’anno: "Dentro e Fuori". Il programma completo è sul sito www.cittacentoscale.it
|
Gianluca nei Sussidiari
Tre importanti sussidiari in uso nelle scuole elementari italiane, hanno inserito nelle loro pagine alcuni racconti di Gianluca Caporaso, l' autore potentino che si è cimentato con nuovi linguaggi per l'infanzia.
La città di virgola, la città di puntini puntini e la città di esclamativo, da Punteville; Cosenza, dalla Geofantastica, i libri di Gianluca Caporaso della lucana Lavieri editrice.
Sono i racconti scelti da "avventure di carta" della Fabbri-Rrickson editori, "leggiamo insieme" di Lischool e "Un libro nel cuore" di Mondadori.
Corredati da box per le esercitazioni, la comprensione linguistica e letteraria arriveranno alla comprensione di qualche centinaio di migliaia di bambini italiani, vista la grande diffusione di queste case editrici. per l' autore un traguardo davvero importante
|
FONDI PER IL CORO CERCANSI
E'in restauro da un anno, presso una ditta specializzata di Matera il coro ligneo utilizzato dai frati per la preghiera comunitaria nella chiesa di Santa Croce, proprio accanto al complesso, che - oggi - ospita la sede del comune di Moliterno.
Una chiesa tardo barocca, sul cui altare maggiore - intagliato e dorato - troneggia una pala con la Deposizione di Cristo del Pietrafesa. Tra gli altri elementi di pregio: sette altari lignei e un crocifisso scolpito tra '500 e '600.
Intagliato tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII secolo - probabilmente dagli stessi frati - il coro è ascrivibile al periodo di decadimento della grande tradizione della scultura ornamentale. Riporta, infatti, pochi elementi decorativi: tra uno stallo e l'altro: finte colonnine; sui braccioli: decorazioni ad "S" e fiori.
Un lavoro che dovrà essere certosino, per salvare quest'opera dell'artigianato locale dai danni dell'usura e del tempo. Costerà 35 mila euro. Una cifra cospicua per la comunità francescana, che ha bisogno dell'aiuto della comunità. La raccolta fondi è già iniziata e avrà il suo momento clou in una cena con riffa, aperta a tutti, nell'orto dei monaci il 6 agosto prossimo.
Si spera che il coro torni nella sua postazione dietro l'altare al più tardi per la prossima festa di San Francesco, il 4 ottobre
|
L'ulivo Bianco di Ulderico
L'ulivo bianco - da cui si ricava un olio purissimo, detto del crisma - contrariamente a quanto si crede non è estinto in Basilicata. Alcuni amatori ancora lo coltivano. Dà olive bianco avorio ed era molto diffuso in epoca bizantina. La leucocarpa, questo il nome scientifico - fu portata in Basilicata dai monaci basiliani, che si radicarono, nell' VIII secolo dopo Cristo, a Matera, Carbone, Armento, Rivello.
Proprio a RIvello alcune piante sono state reimpiantate e reinnestate, da 4 anni, dall' attore Ulderico Pesce in un suo terreno, proprio accanto alla chiesetta bizantina dell' Annunziata. Anche se privata è possibile entrare e ammirarne le icone ben conservate del 1100.
L'olio del crisma, prodotto in piccole quantità – Ulderico Pesce ne trae 100 litri all'anno - è certo poco adatto alla commercializzazione su larga scala, ma è molto leggero e pregiato. In passato veniva utilizzato nelle funzioni religiose per ungere i sacerdoti; come olio sacro per i sacramenti, nelle cerimonie di incoronazione degli imperatori. Il prezioso olio alimentava anche le lampade nei luoghi di culto, sprigionando pochissimo fumo.
I frutti possono rimanere sulla pianta più a lungo di altre varietà, anche fino primavera. Con un effetto cromatico di contrasto tra il bianco delle olive e il verde scuro delle foglie, che fa pensare ad un naturale albero di Natale!
|
37 anni fa
La data del 23 novembre 1980 è da 37 anni indicata come lo spartiacque del cambiamento in Basilicata, quando le parole d' ordine erano ricostruzione, sviluppo, lavoro. Da allora, la nostra regione ha mutato volto e ha sperimentato successi e nuove cadute.
All'indomani del terremoto sono stati investiti dallo Stato oltre 3500 milioni, di cui 3000 per abitazioni e infrastrutture e circa 500 per il finanziamento delle aziende industriali. La ricostruzione abitativa è praticamente finita, anche con buoni risultati nei diversi centri, anche se lo spopolamento progressivo - in molti casi - non ne ha consentito l'utilizzo.
Del processo di industrializzazione post terremoto rimangono un'occupazione risicata e molti capannoni vuoti. Nelle aree industriali del terremoto lavorano in circa 2700, a fronte dei 6000 posti ipotizzati. Delle 107 aziende finanziate ne rimangono una cinquantina. 30 non hanno mai aperto, quelle fallite sono state riassegnate o occupate abusivamente. Emblematica la "Sinoro": non ha mai prodotto nulla, ha tre fallimenti e 4 cambi di ragione sociale alle spalle e due condanne per truffa e bancarotta. Oggi sono circa 100 i capannoni finanziati dalle leggi 219, 488 e 64 non utilizzati. Un patrimonio immobiliare che vale almeno 200 milioni. Ma ci sono anche "Ferrero" a Balvano e "Barilla"a Melfi, ancor oggi unici fiori all'occhiello di quel processo di sviluppo industriale. La Parmalat, invece, non c'è più. Le apparecchiature da Vitalba sono state trasferite in Veneto alla "Vicenzi". Qui in Basilicata sono rimasti 120 disoccupati, nonostante i successivi tentativi di riconversione. Nemmeno uno stabilimento è stato riutilizzato con le nuove norme.
Poi sono arrivati Fiat e Eni. Auto e Petrolio. A innestarsi su uno sviluppo post sisma. Mai davvero decollato
|
Solidarietà concreta per l’Africa
Il Rotary Club di Potenza ha acquistato per la Parrocchia di Sirimba, nel nord ovest del Kenya, un appezzamento di terreno coltivabile. Servirà a coprire parte delle esigenze di una comunità poverissima, in cui opera una missione cattolica 4 acri di terreno che hanno già dato - a giugno scorso - il primo raccolto: fagioli e granturco, da destinare, in parte alla mensa scolastica della parrocchia, frequentata da centinaia di bambini, in parte alla vendita, per ricavarne il necessario a pagare gli stipendi di nuovi insegnanti e incrementare la frequenza e l'educazione dei piccoli. Molto poveri. Non sempre in grado di portare il pasto da casa e a cui mancano anche quaderni, penne, matite.
Il progetto rotariano risale al 2013, quando l' allora presidente Renato Maffione conobbe Padre Chrispinus Nakhungu che - nella sua parrocchia - gestisce una scuola e un poliambulatorio. Con gli altri rotariani si decise di aiutare la comunità, con danaro, medicinali, apparecchiature mediche e - nel 2016, sotto la presidenza di Gianni Olita - con l' acquisto del terreno. A lui - prematuramente scomparso a settembre scorso – i suoi amici rotariani - tornati a Sirimba anche con la vedova Daniela per il primo raccolto - hanno voluto intitolare il campo in una ideale prosecuzione della sua azione. Il club ne ha voluto ricordare l’antica militanza e l'attività degli ultimi anni fino all’elezione a presidente nella pubblicazione “Gianni Olita, l’amico rotariano”, a firma di Franceesco Lacerenza, che ripercorre le tappe di tanti progetti umanitari ideati, sostenuti e realizzati negli anni. Fino a Sirimba. E oltre.... “il Rotary a me ha dato tanto, ha dato amicizia” scriveva Gianni nel suo discorso di insediamento alla presidenza del Club potentino nel Luglio 2016…Un’amicizia che fa resiste. Nei cuori, nei fatti, nei progetti.
|
"Le chiavi di Casa" in un cortometraggio di USB
Il progetto di residenzialità breve "Le chiavi di casa", ideato e realizzato per verificare le reali possibilità e capacità di vita autonoma delle persone con disabilità intellettiva, è - ora - raccontato in un cortometraggio, realizzato dall' agenzia Ufficio Stampa Basilicata. Protagonisti: 4 ragazzi, che hanno preso parte al progetto e un attore potentino, Vincenzo Lauria.
Imparare a pianificare tempi, spazi e risorse per gestire la vita domestica quotidiana in una casa nuova e in assenza dei familiari. Era questo l'obiettivo,pienamente raggiunto, delle 6 associazioni ideatrici del progetto finanziato dalle Fondazioni "Con il Sud" e "Avisper" e dai comuni di Potenza e Melfi, per un costo complessivo di 66.950 euro.
Il cortometraggio - che è anche su youtube - descrive alcune situazioni a cui i ragazzi hanno dovuto far fronte nei week end in cui - in gruppi di 4, guidati da un educatore e con l'aiuto dei volontari - hanno dovuto organizzarsi e gestirsi, in due appartamenti di Potenza e Melfi, senza i genitori.A questi ultimi il progetto offre un sostegno psicologico, per favorire il processo di allontanamento o separazione dai propri figli adulti. Una sorta di anticipazione del "dopo di noi", ora supportato da una legge dello Stato.
L'idea è nata nel 2014, ha avuto una fase di preparazione per genitori figli e operatori. Le prime esperienze di residenzialità, due al mese per ogni gruppo, da febbraio 2015. 32 le persone con disabilità intellettiva e psichiatrica coinvolte.
Un'esperienza che non può concludersi qui. Il cortometraggio viene presentato in questi giorni ai responsabili dei Comuni e della Regione, perché comprendano la validità del progetto per questi ragazzi e trovino le risorse necessarie a consentirne la prosecuzione.
|
Gli abiti di Michele Miglionico nelle sale dei Gonzaga
Lo stilista potentino Michele Miglionico ospite ai "Magazzini Aperti on tour" di Mantova, capitale italiana della cultura per quest'anno. Un evento che ha lo scopo di sostenere gli studenti e i giovani fashion designer nelle loro attività formative e nell'incontro con le imprese.
Nell'ambiente delle Fruttiere di Palazzo Te, edificio monumentale del Cinquecento residenza estiva dei Gonzaga, il set dell'evento dedicato ai giovani stilisti, di cui Michele Miglionico è stato ospite d'onore, insieme ai vincitori del Premio Moda Città dei Sassi 2016, Simone Bartolotta e Salvatore Martorana.
Sulla passerella mantovana la collezione di Alta Moda "Madonne Lucane". Quindici gli abiti, tra sacro e profano, che raccontano la Basilicata attraverso modelli che si ispirano alle vesti delle statue, viste proprio nelle processioni della sua terra. Una storia di amore filtrata con il linguaggio dell'alta moda quella che lo stilista lucano racconta in questa collezione, in cui abbondano pizzi, ricami, pizzi, veli, tessuti e trasparenze delle tradizioni religiose e popolari lucane. Predomina il nero, ma non mancano gli abiti bianchi, d'oro, persino rossi.
Una serata di eleganza, tra tradizione e innovazione, nella capitale italiana della cultura guardando a Matera 2019
|
Festival città delle Cento Scale - un'esperienza di teatro residenziale
Su e giù per le scale mobili di Santa Lucia, le più lunghe d' Europa, che diventano set, che restituisce la quotidianità ai personaggi di Shakespeare, i cui versi risuonano nelle volte accompagnati dalla musica di Andrea Salvadori.
I loro abiti sono incompleti, ma l' espressione, lo spaesamento, la ricerca della poesia e della verità li fa bene individuare. Re, regine, buffoni, innamorati, pavidi ed eroi. Escono dalla loro fissità e si mescolano alla gente, nel cuore della città , in un luogo che pullula di vita, per rimettere in scena la commedia dell' umanità cosi come Shakespeare l 'aveva immaginata.
E’ l'opera segreta di Armando Punzo, che ha allestito lo spettacolo in un'esperienza di teatro residenziale durata 10 giorni, con la partecipazione degli attori di H due teatrO, e di 100 cittadini - attori, che hanno preso parte al laboratorio. A loro si sono uniti i cittadini-pubblico, che si sono lasciati coinvolgere nella performance con sorpresa, emozione, incredulità.
Un happening originale, un' installazione collettiva, per riappropriarsi dell'arte e della città, in un luogo di grande bellezza architettonica, divenuto teatro, non più solo di quotidianità!
|
Giardini in Scala
Si chiama "Giardini in Scala". E’ l' installazione artistico-paesaggistica, che disegna - ispirandosi ai giardini di Versailles - le “cento scale” in via Verdi a Potenza, città in cui le scale sono tante, monumentali, antiche, moderne, persino “mobili”. Ognuna un pezzo unico. Originale. A sé. Un' architettura verticale, che caratterizza il capoluogo lucano e che il Festival città delle cento scale - nelle sue varie edizioni - cerca di valorizzare. Quest'anno: affidandosi alla perizia degli studi “Osa architettura e paesaggio” di Roma e Volumezero, di Potenza. L' idea è quella di ridurre gli spazi e concentrare sulle gradinate elementi di vita aggregativa insoliti. Una sorta di “appropriazione indebita” degli spazi pubblici, per cui le scale diventano piazze, giardini, parchi, mercati. Luoghi di socializzazione, di cultura, di eventi. Piccole agorà, ma anche luoghi della musica, del relax, dell' intrattenimento. A metà delle 100 scale c’è la sede temporanea del Festival, che ospita una speciale mostra con le foto delle compagnie e degli spettacoli più¹ significativi delle scorse edizioni. L'associazione “Basilicata 1799”, organizzatrice del Festival ha realizzato tutto questo con Volumezero, studio di architetti e paesaggisti, fondato da Antonio Graziadei, Alberto Petrone e Gerardo Sassano, con base a Potenza e nuclei di collaboratori e partner sparsi in tutta Italia. L'approccio progettuale di Volumezero prende le mosse dalla ricerca del minimo impatto sul paesaggio, del consumo di suolo zero, del minore spreco di risorse
|
La danza acrobatica nei luoghi della storia
Li avevamo visti in una delle prime edizioni del Festival città delle 100 scale, volteggiare sotto il Ponte Musmeci, opera architettonica monumentale di Potenza, in cui spazi pieni e spazi vuoti si alternano con forza ed eleganza.
Sono tornati - in questa edizione del Festival - a Matera, futura capitale europea della cultura e città millenaria, in cui questo concetto degli spazi vuoti e pieni, delle case scavate nel tufo si ripropone in chiave urbanistica e storica.
E’- sulla facciata del settecentesco Palazzo Lanfranchi - che la compagnia, fondata negli anni ‘90 da Genevieve Mazin e Fabrice Guillot, giovani coreografi e ballerini di formazione classica e moderna, si è esibita con grande successo di pubblico.
I Retouramont coniugano lo studio della danza e la ricerca architettonica, con finalità didattiche e pedagogiche. I ballerini acrobati giocano con i luoghi delle città, disegnando, nelle loro performance, ideali linee verticali e orizzontali. Lo spettatore osserva la scena da una prospettiva nuova. Gli artisti, sospesi nel vuoto, costringono a volgere lo sguardo verso punti inconsueti.
Una performance spettacolare, che lascia con il fiato sospeso e che ha dato il via al Festival 2016 nel segno della contemporaneità, della qualità e della internazionalità.
|
Imaugurato il Terzo Museo Aiello
Si va completando, a Moliterno, il Polo Museale Aiello, che, entro fine anno avrà 6 strutture in altrettante case del centro storico. L' ultimo nato è il Museo permanente d'Arte Contemporanea nel quartiere Castello, inaugurato con un'antologica di Riccardo Dalisi, architetto, designer e scultore di origini potentine. Tra le opere esposte: le Caffettiere napoletane umanizzate, simbolo di manualità artigiana e portatrici di una storia. L'antologica sarà visitabile fino al 31 agosto. Il Museo di Arte Contemporanea si aggiunge a quello del "Novecento Lucano" aperto da aprile 2016 e alla Casa Museo Domenico Aiello, che sarà riallestita dal 18 giugno come Museo dell' "Ottocento Lucano"
|
GUM - GIOCO URBANO MOBILE AL PARCO
Sono solo sedie. Sono 102 e ciascuna racconta una storia. Sono state portate al salone dei rifiutati a potenza officina creativa dell'associazione la luna al guinzaglio. Qui sono state addobbate con oggetti che hanno attribuito a ciascuna un significato unico e particolare. Da semplici sedute, sono diventati oggetti interattivi: sedie sonore, rotanti, tattili... con cui i partecipanti hanno modo di "interagire", sollecitando diversi sensi e suggerendo modi d'uso inediti.
Si chiama Gum, acronimo per Gioco Urbano Mobile. E'- in questi giorni al parco DI Montereale di Potenza, poi diventerà itinerante
Si realizza cosi il progetto "Potenza, la città che gioca", un format interattivo, che l'associazione AmeRete porta avanti, da due anni, per stimolare la partecipazione diretta e attiva dei cittadini.
L' installazione rimarrà nel Parco di Montereale fino al 26 Maggio, poi ogni cittadino potrà diventare custode di una o più Sedie, prendendole in affido per giocarci a casa, a scuola, in ufficio, in gruppi associativi.
L'unicità dell'iniziativa è la stipula di un Protocollo con la comunità. Ad ogni tappa le sedie assumeranno forme e possibilità d'interazione differenti, conservando le tracce del luogo, che le ha ospitate prima.
|
La comicità di Ippolita
Due serate lucane per Ippolita Baldini, l'attrice milanese resa celebre dalla trasmissione "Zelig" e dai suoi spettacoli di casa in casa. A Potenza e Matera, voluta dal Fai Basilicata, ha portato il scena il monologo "mia mamma è una marchesa", titolo assolutamente autobiografico
La voce della madre, nobile decaduta attenta al bon ton e agli standard della sua classe sociale, fa da contrappunto alle azioni, alle decisioni, alle stravaganze della figlia Roberta.
Nove quadri, nove situazioni caratterizzate ciascuna da un costume, da una musica, da un pannello scenografico, per raccontare la vita di questa giovane donna trentenne prigioniera delle abitudini e della convenzioni della sua famiglia, da cui comunque non riesce a staccarsi. sceglie di fare l'attrice, si trasferisce da Milano a Roma, vive per un periodo a New York, si innamora e arriva alle soglie del matrimonio. In un continuo dialogo confronto con la madre, che diventa una sorta di spalla comica della figlia.
Vizi e virtù della nostra epoca, vengono raccontati in sketch che amplificano contraddizioni e insicurezze della protagonista. In un testo ironico e scanzonato, scritto con Emanuele Aldrovandi, che regala un'ora di buon'umore, ma anche una riflessione scanzonata sulla donna e la vita moderna, a qualsiasi classe sociale appartenga....
|
La VIlla dell' Imperatrice, storia di uno "scavo" e di un "abbandono"
Da quando - nel 2006 - è stata ritrovata, in maniera fortuita durante alcuni lavori dell'Eni in val d'agri, tutti la chiamano la Villa dell'Imperatrice. Nel 2012, lo scavo della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Basilicata, a buon punto - ha avuto il suggello e, soprattutto, i finanziamenti di Eni e Shell. Ma, da allora, più nulla. I lavori di consolidamento e la prosecuzione dello scavo si sono fermati e la villa vive un abbandono ingiustificato
Si trova nel parco dell' Appenino Lucano, dove natura, innovazione e cultura antica si incontrano senza stridore. Qui i Romani d'età imperiale ebbero ville e dimore. Lungo la via Erculea, che collegava Venusia a Grumentum.
A contrada Barricelle di Marsicovetere - nell'alta valle dell'Agri - è stata ritrovata la villa che appartenne alla potente famiglia del console Lucio Fulvio Gaio dei Brutti Presentes. La figlia Crispina sposò a soli 17 anni l' imperatore Commodo, figlio di Marco Aurelio. Non si sa se l'imperatrice visse mai in Basilicata, ma è proprio la sua possibile presenza che intriga studiosi e visitatori.
Ma questa è anche la valle in cui l' Eni estrae il greggio lucano. Scavando, per interrare i tubi di collegamento al Centro Olio di Viggiano sono venuti alla luce i primi reperti. Una scoperta che ha bloccato i lavori, ha consentito agli archeologi di avviare gli scavi e all' Eni di mettere in sicurezza il sito. I lavori dell' Eni sono stati successivamente realizzati con trivellazioni in orizzontale, per interrare i tubi al di sotto dello strato più profondo dei reperti.
Si è scavato su una superficie di 2300 metri quadrati, ma la villa è almeno 9 volte più grande, estesa verso il fiume agri. L' ampio peristilio delimita la pars rustica, con le stalle e la produzione di lana; e le vasche e gli scoli per la produzione di olio e vino. la parte nobile della villa è ancora tutta da scoprire.
nel 2012, l' intesa tra Sovrintendenza, Eni e Shell, con un finanziamento di 2 milioni 800 mila euro e l' accordo di procedere insieme. Il finanziamento non è stato ancora utilizzato. I lavori che si pensava di ultimare in due anni sono fermi. La villa dell' imperatrice Crispina è stata abbandonata a se stessa. La promessa fruizione turistico - culturale, per ora, tradita!
|
La Ricerca della Forma - Il genio di Sergio Musmeci, un docmentario per capire
La ricerca della forma. Il genio di Sergio Musmeci". Dopo l' anteprima al Maxxi di Roma, il documentario sul ponte - monumento di potenza è stato proiettato al Teatro “Stabile”. Palchi e platea gremiti per una serata di grandi emozioni, con in prima fila il figlio e il fratello dell'ingegnere romano, che - negli anni '70 - progettò' l'opera architettonica
Il documentario parte da un documento con la voce di Sergio Musmeci che, in un'intervista del 1978 rilasciata al professore statunitense Charles Khan parla di una sua prima progettazione di un pont, egli ann ’50, appena laureato. Un ponte, che ha in nuce l’idea che sarà sviluppata a Potenza negli anni ‘70. E’ solo uno dei preziosi documenti prezioso, portati alla luce dall'approfondita ricerca di tre giovani talenti lucani: la giornalista Sara Lorusso, l'ingegnere Michele Scioscia, la regista Vania Cauzillo, che hanno deciso di unire forze e competenze di tre professionalità diverse, per riprendere, raccontare e divulgare la storia del ponte, che dà accesso alla città. Parallelo a quello romano è una vera opera d' arte e d' ingegno ingegneristico, riconosciuta come tale nel 2003.
Il documentario di 30 minuti è stato realizzato nella start up Effenove, dal tasto del computer che si preme alla fine di una lunga elaborazione per editare l'immagine. Nata con l'avviso #bandoallacrisi della Lucana Film Commission finanziata dalla Regione Baslicata e realizzata in collaborazione con il Maxxi di Roma, l' Ordine degli Ingegneri e il Consorzio Asi di Potenza. Un racconto affascinante - sottolineato dalle note composte dagli allievi del conservatorio di Matera - che è¨ riuscito a catalizzare l'attenzione dei potentini, che - nel ponte - ormai riconoscono una sorta di moderna loro identità .
Attraverso le testimonianze del fratello, del figlio, dei collaboratori e l' uso della computergrafica, per ricostruire le idee di un ingegnere che voleva fare l'astronomo, si snoda la storia di un ponte, in cui forma e sostanza, calcolo matematico ed estetica si sposano perfettamente in una membrana in cemento armato; quattro campate sottili che scavalcano il fiume, la ferrovia e le strade cittadine; ed in più, con un camminamento interno, scoperto ultimamente anche come set teatrali di compagnie sperimentali.
Il ponte è il simbolo di Potenza. Dalla sfida di un cantiere degli anni '70, riparte la sfida delle giovani generazioni, che credono nella multidisciplinarietà e nell' innovazione, facendo tesoro dell' insegnamento della storia recente
|
L'arte di Jan Fabre a Potenza
“Stabile” gremito a Potenza, per una grande serata di Teatro con uno dei Performer della compagnia di Jan Fabre, in quest’occasione autore e coreografo di uno spettacolo dal grande impatto scenico.
Cedric Charron, perfomer storico della compagnia di Jan Fabre irrompe sulla scena vestito di rosso, colore del sangue, simbolo di passione, di amore, di violenza, di energia. Emerge da un cortina di fumo, che simula i vapori dello Stige. In mano un lungo remo. Charron è un novello Caronte – come dice il suo cognome - che accompagna il padre nella morte, ma - in un' accorata lettera - gli chiede di aspettare ancora un po'. “Attend, Attend, Attend …pour mon pere”, è uno spettacolo non solo coreografico. E’ teatro danza, è teatro in versi, è scenografia pura, è grande coreografia. Racconta la vita di Sharron, cosi come l'ha conosciuto il suo Maestro, il coreografo belga Jan Fabre, inventore di un linguaggio performativo originale, innovativo totalizzante, frutto di 30 anni di sperimentazione.
Charron urla in versi la sua passione per l' arte e la danza, la ricerca continua della bellezza, la sua richiesta al padre di aspettare ancora un po' per parlare, per ringraziarlo di averlo assecondato nella sua passione, per riconoscersi in lui, nella sua solitudine, nelle sue attese deluse ma anche per riconoscersi in una virtuale discesa agli inferi e in sé stesso. Un viaggio emotivo e spirituale sull' altra sponda del tempo, in cui reale e irreale si alternano, si fondono e confondono.
Un'ora piena di spettacolo puro, che ha incantato il pubblico, per il racconto, per la tecnica perfetta, per la messa in scena catalizzante. Applausi a scena aperta per una grande proposta di teatro del festival città delle 100 scale
|
La "Tempesta" dei Motus
Uno spettacolo nell'ambito del filone di ricerca teatrale "animale politico project" della compagnia riminese, Motus, che intercetta slanci, inquietudini e immagini della vita moderna
E’ “Nella tempesta”, che riprende il grido di rabbia e dolore dei giovani, dei precari dei senza lavoro di oggi e lo esprime attraverso il teatro, quello di ispirazione shakespeariana, che - dalla potenza espressiva del Bardo - si sposta alla fantascienza di Orwell e Philip Dick, alla rilettura di Huxley che nel suo “Brave new world” racconta di come rischiamo di diventare complici della nostra stessa riduzione in schiavitù.
Un teatro di parola, ma anche di impatto fisico e visivo, tra danza e arti perfomative. Proprio come nelle riduzioni più avanguardiste del capolavoro di Shakespeare, a cui i riferimenti sono continui
In scena protagoniste sono le coperte. Per simulare la tempesta, per costruire un grattacielo, per farne un costume di scena, per simboleggiare il primo vero riparo dalla disperazione, il primo oggetto consegnato ai naufraghi a Lampedusa. Coperte che simulano l'accoglienza e la speranza. Il primo rifugio di chi vive nella tempesta, personale e sociale. A fine spettacolo i Motus ne raccolgono tante tra il pubblico, a cui è stato chiesto di portarne, per devolverle alle strutture bisognose.
|
Moto celeste
A metà Settembre torna il Festival città delle 100 scale di Potenza, da poco riconosciuto dal ministero della cultura come unico festival Multidisciplinare del Mezzogiorno d'Italia. Arti performative, ma anche ricerca, innovazione e scoperta di nuovi spazi in cui inserire la creatività dell'arte e del corpo. Per questo è stato emanato un apposito bando
Si chiama "moto celeste" il progetto speciale di dom per il festival citta delle 100 scale ideato da Leonardo Delogu e Valerio Sirna, che farà tappa in Basilicata dall' 1 al 10 ottobre. Si propone di comporre una carovana di artisti, filosofi, scienziati, studiosi, danzatori, geografi, astronomi, antropologi, attori, appassionati della natura, che voglia percorrere la Basilicata, 15 chilometri al giorno per 10 giorni alla ricerca di spazi creativi. Dal bosco di fossa cupa, ai centro olio di Viggino e Corleto Perticara, dalle piccole Dolomiti, al planetario di Anzi alla tappa conclusiva del teatro stabile a Potenza. Una formula già sperimentata con successo in altre regioni. Di fatto, un' estensione dei temi del festival che, già negli anni scors, aveva portato gli spettacoli nei luoghi periferici, per tentarne la rivalutazione e farne sprigionare la forza creativa. Chi voglia prendere parte alla carovana - la cui partenza e il cui arrivo saranno immortalati in due atti rituali - puo' inviare una domanda di partecipazione, un curriculum vitae, una lettera di presentazione e un allegato a scelta libera all'indirizzo e-mail motoceleste@libero.it entro il 25 settembre. le informazioni sono sul blog www.casadom.org e slla pagina facebook del festival città delle 100 scale
|
La notte bianca del Libro
Potenza invasa da libri e lettori in una notte d'estate. La rassegna "letti di sera" è diventata itinerante. Protagonisti: gli autori, i librai della città , le associazioni, gli amanti del libro di ogni età nella prima notte bianca interamente dedicata alla pagina scritta.
Libri in ogni angolo della città. Ovunque ci sia una libreria o una piazzetta. Libri che, a tarda sera, hanno invaso tutto il centro storico. Librerie aperte fino a notte alta. Ogni angolo zeppo di bambini e adulti, alle prese con un' insolita caccia al tesoro letteraria. Potenza si è animata in una serata di cultura e divertimento, che - nell' era dei computer - ha voluto celebrare un vecchio amico cartaceo.
Nomi autorevoli della letteratura e della filosofia, scrittori locali e non, giornalisti, musicisti, attori, studenti, studiosi. Tutti hanno accettato di mettersi in gioco. Anche chi ha partecipato per caso o curiosità. Leggendo un brano del libro preferito, declamando una poesia, recitando versi famosi e meno famosi, mettendosi in vetrina, nei negozi aperti, per mostrare e mostrarsi, nell' atto di leggere. Una festa che ha coinvolto anche i bar, le paninoteche, i bistrot.
Una partecipazione corale, senza distinzioni di età, che ha fatto conoscere più da vicino la potenzialità di un libro: amico, stimolatore della creatività , fonte di fantasia, e – in questo caso - anche di socializzazione. Una festa che si è conclusa in piazza duca della verdura con la lettura del MANIFESTO DELLA BASILICATA DIFFERENTE. Una “prima” ben riuscita, che attende presto – si spera - una replica
|
Tgr - Basilicata: arriva il digitale
Quella della Basilicata è la dodicesima delle 24 redazioni della Tgr-Rasi ad entrare nella digitalizzazione. Un processo di innovazione che sara' completato nella prima metà del 2016. Nuove telecamere, 4 salette digitalizzate per l'acquiszione delle immagini e il montaggio con i nuovi sistemi, una nuova procedura di editing dei tg. Giornalisti e tecnici sono al lavoro per garantire un'informazione di qualità sempre piu veloce e vicina al territorio. Alla mezzanotte del 27 luglio lo switch off, cioè il distacco definitivo dalle vecchie tecnologie per entrare in una nuova era dell' informazione regionale, che consentirà anche la produzione di news in alta definizione per i contributi ai tg nazionali. L'avvio della digitalizzazione - ha detto il direttore della Tgr Vincenzo Morgante - è un concreto riconoscimento da parte dell' Azienda che, solo un anno fa, si temeva dovesse ridimensionare la propria presenza sui territori. È stata invece rafforzata e ammodernata. E da ora parte davvero una nuova avventura
|
Le "Madonne Lucane" di Michele Miglionico
L'alta moda a Roma. Michele Miglionico è tornato a sfilare nella capitale con una collezione ispirata alle statue della Madonna, che si trovano nelle principali chiese lucane. Un set particolare: la Chiesa cinquecentesca di Santa Maria di Loreto, nei pressi di Piazza Venezia, ha ospitato questa "performance" dello stilista potentino, che ha preparato una collezione interamente dedicata alla sua terra. La Madonna del Carmine, la Madonna di Viggiano, la Madonna della Bruna. Sono alcune delle statue che Michele Miglionico vedeva in processione da bambino nelle festività religiose e popolari della Basilicata. Alle loro vesti di foggia settecentesca, con più gonne, pizzi e ricami, si è ispirato per confezionare abiti d'alta moda che hanno un chiaro segno artigianale e che parlano di mistero, tradizione, religiosità, antropologia. Il primo abito ad ispirarlo è stato quello della Madonna del Carmine: abito nero e gonna bianca ricoperta di un largo tulle: ce ne sono voluti 80 metri. E poi il rosso, a cui Miglionico è molto legato e che - a suo dire - richiama il rosso dei peperoni lucani; il bianco e l'oro, simbolo di purezza e divinità della Madonna. La collezione è stata allestita grazie anche al patrocinio dell' Apt di Basilicata e - oltre ad essere un omaggio alla terra d'origine - è anche dedicata all' Anno Santo della Misericordia. indetto da Papa Francesco per l' 8 dicembre prossimo
|
il Festival "certificato"
Il "Festival Città delle 100 Scale" è l'unico "Festival Multidisciplinare" del Mezzogiorno d'Italia. Il riconoscimento è arrivato dal Ministero della Cultura, che premia - cosi - la qualità artistica e la proposta innovativa.
Un'attività ormai pluriennale quella dell' Associazione “Basilicata 1799”, che ha ideato il Festival partendo dalle arti perfomative, invadendo spazi spesso trascurati della città, per denunciarne il degrado o l' abbandono, dibattendo con grandi filosofi italiani sugli spazi urbanistici da valorizzare con le arti. Una partenza che ha ispirato anche il nome: “Festival città delle 100 scale” è un chiaro riferimento a Potenza. Ma da Potenza è riuscito, presto, a spiccare il volo con una proposta internazionale, innovativa, che ha man mano affascinato il pubblico, prima di nicchia, poi sempre più numeroso. Una formula intrigante, che ha saputo proporre e intrecciare linguaggi diversi non presentandosi mai con un unico cartellone strutturato, ma sempre come un progetto in evoluzione, di sperimentazione per nuove modalità espressive e creative.
Ora questo riconoscimento, che rafforza la volontà dei fondatori, Francesco Scaringi e Peppe Biscaglia, di proseguire, per l' edizione 2015 su una strada tracciata, ma che si annuncia sempre nuova. Una proposta che ha già avuto il suo aggancio a Matera 2019, ad esempio con le performance di Virgilio Sieni a Palazzo Lanfranchi sui quadri del Vangelo secondo Matteo di Pasolini e che, naturalmente, rafforzerà questo filone. Un festival cittadino, che diventa regionale, nazionale e internazionale, dunque. Unico nel suo genere al Sud, ma che non mancherà - promettono gli ideatori - di continuare a valorizzare e coinvolgere le risorse locali. dalla metà del prossimo mese di settembre
|
Narrare la Basilicata
Si chiama "Appennino" la rivista semestrale di letteratura, arte e cultura letteraria, edita dal Consiglio Regionale della Basilicata. Un esperimento, che intende mettere in rete le migliori intelligenze, non solo lucane, per consolidare una tradizione letteraria giovane, ma molto promettente. Il primo numero è quasi per metà dedicato a Carlo Levi. Un esplicito omaggio, nel quarantennale della morte e un implicito riconoscimento al primo autore che - pur non essendo lucano - ha dato dignità letteraria ad una narrazione sulla Basilicata, che guarda all' uomo e al suo stato sociale e non più solo ai luoghi. La rivista parte da Levi e dal levismo, con il chiaro intento di superarlo. Su questo sono stati chiari i tre direttori editoriali di “Appennino”: Raffaele Nigro, Giuseppe Lupo, Mimmo Sammartino: scrittori, lucani e con la voglia di rifondare una cultura non solo locale, che si richiami ai valori tipici e specifici delle aree interne: quelle che corrono lungo la dorsale appenninica e che hanno caratteristiche che le differenziano sia dalla mentalità e cultura levantina, più pragmatica e commerciale, sia da quella che guarda verso Occidente, al nuovo mondo. Una visione suggestiva e intrigante, che ha un fondamento antropologico, storico e culturale profondo. Quello che gli stessi fondatori non hanno perso, pur guardando molto al di là dell' Appennino, per cultura, professioni, esperienze. Al primo numero hanno collaborato anche Gaetano Cappelli e Andrea di Consoli, con Nigro, Lupo e Sammartino le nuove voci della letteratura con radici lucane. La rivista sarà pero' aperta ad una vera rete di scrittori, che abbiano a cuore le proprie radici. Una nuova esperienza editoriale della Regione, per costruire una nuova narrazione della Basilicata.
|
San Gerardo come Dioniso?
La storica parata dei turchi. Tradizionale appuntamento potentino con le celebrazioni della festa del Santo patrono. La macchina organizzativa e il comitato scientifico sono già al lavoro. E proprio della sfilata si è parlato nell' ultimo incontro della rassegna "letti di sera" sulla terrazza del Grande Albergo a Potenza
I simboli, i personaggi, le maschere, il fuoco, il vino. Gli elementi distintivi della manifestazione, la loro derivazione da riti e credenze, la loro collocazione geografica.
Tra filosofia, storia, mito e tradizione Giuseppe Biscaglia ha dato la propria lettura di questa festa rifacendosi alle ricostruzioni degli storici potentini, prima fra tutte quella ottocentesca di Riviello, ancora la piu vicina al comune sentire dei potentini, ma anche cercando una spiegazione attraverso le interpretazioni di simboli e riti della festa in genere date da filosofi, poeti e pensatori, nei secoli. E' di Biscaglia, invece l'accostamento della figura del santo fanciullo benedicente dalla nave simbolo della città a Dioniso, divinità delle feste e del vino.
Dunque una festa, non una parata storica. Perché la festa è il momento comunitario in cui si annullano le gerarchie, ci si ferma, ci si rigenera e ci si riappropria della propria identità. Con il vino e il fuoco. Oggi una sola grande Iaccara, in passato tanti piccoli falò nelle cuntane intorno a via Pretoria.
Un rito comunitario che rievoca il miracolo di San Gerardo che - secondo la tradizione - fermò l' avanzata dei turchi in città e si associa alla festa di primavera della civiltà contadina propiziatoria di abbondanza. Un rito identitario in cui tutti si specchiano e riconoscono. La serata è stata l' occasione per parlare di come la festa si è evoluta negli anni e di ciò che sarà. In attesa del prossimo 29 maggio
|
Il Presidente e la Basilicata
Mattarella e la Basilicata di Grazia Napoli
L' Italia ha il suo dodicesimo Presidente della Repubblica. Sergio Mattarella, eletto dalle camere in seduta congiunta e dai grandi elettori di tutte le regioni. Nella sua lunga carriera politica visitò più volte la Basilicata, da ministro e da dirigente di partito: della dc prima, del partito popolare poi.
Un lungo applauso con standing ovation ha salutato l' elezione di Mattarella al Quirinale con una votazione, che ha superato di molto il quorum necessario nella quarta tornata: 665 voti. Il neo presidente nella sua lunga carriera politica ha avuto sempre un buon rapporto con la dirigenza locale lucana. Fu in Basilicata la prima volta da ministro della pubblica istruzione nel 1990, a Potenza, in occasione dei 10 anni della fondazione dell'Irsae, l' Istituto Regionale di Ricerca Educativa. Visitò poi Rionero e Policoro per un convegno su "Scuola e Mezzogiorno".
Sergio Mattarella tornò in Basilicata nel 1992 da vicesegretario nazionale della Democrazia Cristiana. Prese la parola in un'affollata assemblea a Matera, in un momento delicato e di passaggio per il partito. Erano gli anni di Tangentopoli e,con lungimiranza, affermò che "il cambiamento va oltre le sigle e i simboli". Poi, ancora, nel 1995 a Lavello in un' assemblea del Partito Popolare, di cui era componente della Direzione.
La visita più recente: da ministro della difesa, nel 2000. Accompagnato dal vice presidente della commissione difesa della camera il deputato lucano dell' Ulivo Giuseppe Molinari. La visita alle istituzioni e alla Caserma Lucania, in un momento di radicale cambiamento per il nostro esercito, avvenuto proprio sotto il suo Dicastero
Nell'elezione a Presidente della Repubblica, anche il voto dei grandi elettori lucani: i presidenti di giunta e consiglio, Marcello Pittella e piero Lacorazza e, per la minoranza Francesco Mollica dell'Udc.
|
Scacco all' Ictus con ALICe
Emergenza Ictus. Patologia fortemente invalidante, è la terza causa di morte in basilicata e porta con se anche costi sociali elevatissimi. Prevenirne l' insorgenza è possibile. In piazza Don Bsco a Potenza, la campagna di ALICe, acronimo di Associazione per la Lotta all' Ictus Cerebrale.
Un prelievo di sangue per dosare la glicemia, la misurazione della pressione arteriosa, la rilevazione del ritmo cardiaco, la compilazione di una scheda informativa, per valutare il rischio ictus. In molti hanno risposto all' appello della sezione lucana dell' Assocazione ALICe, sottoponendosi - gratuitamente - a questo primo screening di valutazione. Un'azione di informazione e prevenzione, che puo' salvare molte vite. In piazza - con una unità mobile: i medici dell' Unità Operativa di Neurologia dell'ospedale San Carlo, che collaborano con ALICe, presiduta proprio da uno di loro, il dottor Luca Scappatura e il personale della Croce Rossa. Un'attività che l'Associazione sta intensificando in questi giorni in tutt' italia e che - presto - arriverà capillarmente sul territorio e nelle scuole, per spiegare ai più giovani il rischio che puo' venire dal fumo, dall' obesità, dalla sedentarietà. Tutte le informzioni sulle atività dell' Associazione ALICe sono sul sito www.aliceitalia.org
|
Il Festival Città delle 100 scale per "Matera Capitale"
Il Festival Città delle 100 scale, a cura dell' Associazione Basilicata 1799 omaggia Matera - Capitale della Cultura 2019.
Tornerà il 14 Novembre - a Palazzo Lanfranchi - Virgilio Sieni con le sue coreografie su "il Vangelo secondo Matteo " di Pasolini, già viste alla Biennale Danza di Venezia, di cui Sieni, protagonista assoluto della danza contemporanea è direttore artistico. le coreografie sono state realizzate con attori non protagonisti scelti sul posto, tra la Basilicata e la Puglia.
L' omaggio a Matera è iniziato già nei mesi scorsi con gli spettacoli inaugurali della sesta edizione del Festival. Sempre a Palazzo Lanfranchi, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Artistici e Monumentali.
La "prima", con una grande compagnia spagnola, "La Veronal", fondata nel 2005 da Marcos Moreau, coreografo tra i più apprezzati a livello internazionale. E' uno spettacolo, che indaga il mistero del corpo.
Sempre a Palazzo Lanfranchi, l' atto unico di danza contemporanea e ricerca "Non(leg)azioni" di Daniele Ninarello in "Non(leg)azioni", un Atto d' improvvisazione. Il corpo, seguendo la musica indaga lo spazio e lo riempie con la sua creatività.
|
La Salita a Monte Carmine
Monte Carmine 16.7.2014 Come ogni anno la statua della madonna ricoperta del tesoro votivo è uscita dalla Chiesa Madre di Avigliano per iniziare la sua salita al Monte, dove rimarrà fino alla seconda domenica di Settembre. 8 chilometri in processione, seguita a contornata da una vera folla di fedeli.
Una manifestazione imponente ed emozionante, segno di una devozione antichissima, di pietà popolare e dì fede, che si tramanda di generazione in generazione e che ha, in sé, l' identità aviglianese. C'è ancora chi segue la processione a piedi scalzi. Lungo il corteo i cinti di cera e le insegne di forma triangolare, in lino con l' immagine della Madonna ricamata in oro. Giunti al monte la Statua effettua tre giri intorno al Santuario. Una volta entrata, viene celebrata dal vescovo una messa solenne, a cui segue un tradizionale pic nic nell' area.
La devozione - ad Avigliano - risale nel tempo, fino alle crociate. Ma si è consolidata dal 1694, anno di carestia e di un violento terremoto. La popolazione, atterrita, si rifugio' sulla montagnola e prego' la Madonna. Ci fu il primo miracolo: tutti salvi e case intatte. Allora gli aviglianesi acquistarono una Statua della Madonna e costruirono per Lei, sul Monte, la chiesetta, che ancora esiste. Decisero che li sarebbe stata celebrata, ogni 16 luglio, la festa più grande. Ed è ancora cosi. Dopo quasi 4 secoli la devozione non cambia e si festeggerà anche oggi, fino a notte al Monte come in paese.
|
Una Mostra per Virginia
Lettere, manoscritti, diari, quadri e fotografie per celebrare e raccontare la vita e l'opera di Virginia Woolf (1882-1941), la leggendaria scrittrice inglese animatrice del Bloomsbury Group. La National Portrait Gallery di Londra ha inaugurato la grande mostra "Virginia Woolf. Art, Life and Vision", che resterà aperta fino al prossimo 26 ottobre. L'esposizione lega, in particolare, i suoi ritratti fotografici ad alcuni avvenimenti della biografia, con l'obiettivo di mostrare al visitatore la ricchezza immaginativa dell'autrice di "Gita al faro" e "La signora Dalloway" e sottolineare la potenza evocativa del suo uso delle parole, come spiega la curatrice Frances Spalding.
Alla National Portrait Gallery sono esposti oltre 140 oggetti legati alla vita della Woolf, che si suicidò dopo l'ennesima crisi depressiva, illustrando le mille facce dell'autrice di "Orlando". Sono presentati per la prima volta diversi quadri raffiguranti i familiari e gli amici letterati e artisti della scrittrice, numerose fotografie scattate alla Woolf e molti autografi, comprese due lettere scritte poco prima di togliersi la vita. In mostra sono presenti anche rarità, come il bastone con cui la romanziera amava passeggiare e che venne ritrovato per caso su una spiaggia dal marito Leonard, dopo una sparizione misteriosa della moglie.
Gli autografi sono stati prestati dalla British Library e consentiranno ai visitatori di scoprire che "non esiste una sola Woolf". Una sezione della mostra propone un focus sul Bloomsbury Group e i suoi principali rappresentanti, tra i quali John Maynard Keynes, Roger Fry e Lytton Strachey.
|
Il giorno più lungo
Domani, a Matera, la festa più attesa dell' anno. Le celebrazioni per la Patrona Maria Santissima della Bruna. Un giorno intero di manifestazioni religiose e civili, che culmineranno nel tradizionale assalto del carro, in serata. Sarà come sempre il giorno più lungo di matera dedicato alla Protettrice dall' alba a notte inoltrata. Una ricorrenza attesa e sentita che - quest' anno - coincide con un altro importante evento: la possibile scelta di Matera come Capitale Europea della Cultura nel 2019. I vessilli delle due ricorrenze sventoleranno affiancati sui balconi dei cittadini lungo il percorso delle processioni e nelle vie illuminate da un tripudio di luci. Vigilia in musica e tanto movimento. Già in azione i madonnari al rione Piccianello, in allestimento le tante bancarelle dai colori multietnici. L' avvio vero e proprio delle celebrazioni, domani alle 5,30 con la processione "dei pastori". L' effige del quadro bronzeo della Madonna della Bruna raggiungera' i quartieri, tra preghiere e fuochi pirotecnici. Solo un "assaggio" dello spettacolo, che chiuderà la festa a mezzanotte, illuminando la murgia, dopo l'assalto al carro trionfale, quest'anno opera di andrea sansone, con tante lucine nascoste ad esaltarne le sfumature cromatriche. L' evento potrà essere seguito in diretta tv - anche nei nostri telegiornali - sui siti internet e i social network. Tre i maxischermo in città: nelle piazze Vittorio Veneto e San Francesco d'Assisi e nella villa comunale. Perché tutto si svolga tranquillamente sono state adottate una serie di misure. Nelle aree del centro saranno disponili bagni chimici. All'interno dello stadio, l'area attrezzata per i venditori ambulanti.
|
Virgilio Sieni - 5 giorni a Palazzo Lanfranchi
Importante presenza, in questi giorni a Matera. Virgilio Sieni, protagonista assoluto del teatro danza contemporaneo e direttore della biennale di Venezia - danza. Sta mettendo su dei quadri coreografici con aspiranti danzatori del posto, non professionisti, per riprodurre alcune scene de “Il Vangelo secondo Matteo”, il film girato negli anni '60 da Pierpaolo Pasolini proprio nei Sassi di Matera e che è stato appena restaurato. Un progetto che coinvolge 7 regioni. A Matera Sieni - che lavora molto sull'espressività dei visi e sulla comunicazione del corpo - ha reclutato 16 adulti per comporre tre quadri, che saranno poi portati dalla biennale alla 14esima mostra internazionale di architettura, a Venezia. Un lavoro che il performer, danzatore e coreografo sta facendo con “Matera 2019”, per la candidatura a capitale europea della cultura e con il Festival potentino Città delle 100 Scale, festival di arti performative.
|
Auschwitz, Berlino, Gerusalemme: i luoghi della Memoria
Se non vai, non puoi capire davvero cosa successe. Puoi vedere tutti i film, le foto e i documentari prodotti sulla Shoa, puoi leggere libri e ascoltare testimonianze, puoi intervistare i sopravvissuti, partecipare a dibattiti e convegni, ma mai nulla ti farà “sentire” il senso della morte e dell’orrore che provi nel campo di Auschwitz. Già quella scritta all’entrata, Die Arbeite macht frei, il lavoro rende liberi, è – su quel cancello - un pugno allo stomaco. La più alta menzogna e il più alto sberleffo alla dignità umana.
Ero in vacanza in Polonia, nel 2005. Un viaggio sulle orme di Giovanni Paolo II scomparso da appena due mesi. Un viaggio rivelatore del significato di quel pontificato. In Polonia, a Cracovia, capisci storia e gesti di quel Papa. Ho resistito più di qualche giorno prima di fittare un’auto e andare ad Auschwitz e Birchenau. Sapevo che dovevo andarci, ma esitavo. Ho capito perché, nelle 3 notti successive a quella visita, quando non sono riuscita a chiudere occhio e - quel poco che ho dormito – ho sognato quelle enormi cataste di scarpe di bimbi, di valige, di oggetti quotidiani, come la cromatina per le scarpe o le forcine per i capelli. E poi le bacheche piene di capelli. Tagliati subito e spediti nelle fabbriche tedesche, per tesserne stoffe. E’ questo che vedi ad Auschwitz: bacheche piene di oggetti sottratti a persone deportate con l’inganno, umiliate, annientate, uccise per un progetto folle e inumano. Le baracche, i forni crematori, le celle così strette da dover stare sempre in piedi, le foto di bambini che sembrano vecchi, il binario del treno, che si addentrava nel campo di Birchenau con baracche enormi, in cui si stava in 700, ammassati, con addosso un grembiule leggero, nell’inverno di Cracovia, dove la temperatura si puo’ abbassare anche fino a – 25 gradi.
C’è tutto questo. Ma tutto questo fa meno male di quelle bacheche, da cui sembrano alzarsi urla soffocate. E poi c’è il silenzio. Nei viali tra le baracche e il quartiere generale delle SS il silenzio non è silenzio muto. E’ un silenzio che narra, che denuncia, che prega, che accusa, che ricorda, che interroga. Sono stata ad Auschwitz il 14 giugno del 2005. Era l’anniversario dell’ apertura del campo, inizialmente riservato dai tedeschi ai polacchi, poi riempito con gli zingari, gli omosessuali, i preti e le suore “ribelli”, gli ebrei. Ho visto anziani, ormai ottantenni, aggirarsi tra i viali e preparare, con lentezza e convinzione, una cerimonia celebrativa, con l’aiuto di un gruppo di ragazzi Scout. Erano i primi prigionieri polacchi, i pochi scampati, che hanno voluto far diventare Auschwitz un museo, un luogo di denuncia e memoria permanente. Erano teneri e forti al tempo stesso, nelle loro divise. Un’ attività commovente, la loro, in un luogo in cui si respira la morte, quasi senza dolore. Perché quello che c’è ad Auschwitz è un dolore senza fine.
Avevo visto, studiato, cercato di capire. Anche in quel viaggio: nelle Sinagoghe-museo, nel ghetto ebraico, dove avevamo l’albergo, nei locali dove si mangiava accompagnati da una musica triste e da canzoni in lingua yiddish. Avevo cercato di mettere tutto questo in relazione alla letteratura e alla storia studiate nei miei anni universitari, per quegli unici due esami di Tedesco che avevo dato. Avevo fatto un mix. Cercavo di mettere insieme tutti questi tasselli per capire lo spirito di un popolo ferito, quasi annientato. La mia visita ad Auschwitz ha spazzato via tutto. Ha messo un suggello nel mio cuore e sulla mia conoscenza dei fatti. E’ li, dove in fondo si vedono solo file di case basse piene di bacheche, qualche foto e cio’ che resta di un forno crematorio e di camere a gas, che, viste cosi, potrebbero essere qualsiasi cosa, che ho capito – o mi sono illusa di aver capito - cosa davvero è successo all’uomo, alla sua follia, alla sua inimmaginabile cattiveria.
Ho ritrovato sensazioni simili anni dopo, a Berlino, nel 2011, addentrandomi nello stupendo monumento della memoria, che i tedeschi, in un’espiazione che continua, hanno voluto erigere. Addentrarsi tra quei blocchi di cemento simmetrici, che soffocano la luce, l’aria, la libertà mi hanno fatto risentire per un momento ad Auschwitz. Non sono andata al museo dell’ebraismo. Non ce l’avrei fatta.
Ma la storia – questa terribile storia – mi si è ripresentata, prepotente davanti l’anno scorso. 27 Gennaio 2013, giorno della memoria, a Gerusalemme. Era logico, quel giorno, dopo il nostro pellegrinaggio in terra santa con l’ Unitalsi, fare visita al Museo della Shoa, dove un sacrario con mille tessere nere, ricorda ognuna delle vittime dei lager, di cui non si conosce il nome. Anche qui si respira l’insensatezza della storia. E - ancor più - al Monumento ai Bambini. Una stanza sonora in cui migliaia di specchi riflettono l’immagine di un’ unica candela accesa circondata dai volti dei bambini uccisi, i cui nomi vengono ossessivamente ripetuti da una voce in preghiera. È il sacrario voluto dalla mamma di uno dei bambini morti, per tutti gli angeli trucidati in quella follia. È il sacrario più struggente che abbia mai visto. In cui giustamente non si entra con le telecamere. Lo si attraversa al buio e in silenzio. Ciò che ognuno sente in quel momento è insondabile. Ma si avverte uno smarrimento profondo. Da quel sacrario si esce attoniti. Senza neanche la forza per piangere.
|
la paura che non va via
Sono tra i pochi fortunati lucani che non hanno sentito nulla quella sera del 23 novembre 1980. L’ unico segnale che qualcosa stesse succedendo: la difficoltà a controllare l’auto in un curvone, che pure conoscevo bene. Sentivo come una forza centrifuga, che mi impediva di sterzare. Ma è stato un attimo poi il viaggio è ripreso senza intoppi. Una ventina di minuti dopo: l’arrivo a Potenza. Una folla scendeva verso la periferia. A piedi, in macchina, alcuni portavano sedie e coperte. Gente disperata, disorientata, spaventata, incredula. Guardavano la nostra auto salire verso la città e ci urlavano di non farlo. Ma perché? Che succedeva?
Sotto casa, i vicini, le prime spiegazioni, la paura che cominciava a farsi strada. “Non salite a casa”, ci dicevano. Il palazzo all’esterno era intatto. Ma dentro? Due militari, forse siciliani, ci chiesero di poter ascoltare la radio. Già, la radio in macchina! Non l’avevo accesa. Avevo continuato ad ascoltare un nastro di Claudio Baglioni e non avevo sentito, da quelli che anni dopo sarebbero diventati i miei colleghi, che la mia terra aveva tremato violentemente per 90 lunghi secondi, in senso ondulatorio e sussultorio, ed io non me ne ero accorta! Una scossa che aveva provocato 8 morti solo a Potenza. Che aveva reso la città un luogo silenzioso, irreale, dominato dalla paura e dall’angoscia. Una scossa che avrebbe cambiato la mia città e la mia gente per sempre.
Ci rimettemmo in macchina e rifacemmo i 60 chilometri già fatti. Indietro verso Corleto, dove temevamo potesse essere successo il peggio. Mi fermai a cercare un telefono. Niente. Non funzionava niente. Guidavo come in trance, mi sembrava di volare…. Ci misi pochissimo. Già all’ingresso del paese, anche qui: il silenzio. Un silenzio fatto di incredulità, di dolore, di paura, di rassegnazione. Niente morti, né danni evidenti. Mi unii a quel silenzio, a quell’angoscia, a quella paura che non era stata la mia, ma che avevo vissuto negli occhi e nei racconti degli altri.
Non avevo sentito quella terribile devastante prima scossa. Ma, nel tempo, sentii tutte le altre. Per anni. A scuola, quando scendevamo piano per le scale in fila indiana, tenendoci per mano; a casa, specie di notte, quando mi svegliava lo sfrigolio dei mattoni e il dondolio eccessivo del letto; per strada, quando i palazzi sembravano unirsi e toccarsi sulle nostre teste; persino al lavoro, ben 10 anni dopo, quel 5 maggio del ‘90, quando per scappare dalla redazione, ne ruzzolai tutte le scale.
Col tempo mi è sembrato di poterci convivere, mi sono rassegnata, ma mai abituata. Non ho esorcizzato la paura. E’ rimasta in me, anche quella che non ho vissuto. Viene fuori, ogni tanto. La paura non passa.
|
a teatro nella "pancia" del ponte
Potenza, Agosto 2013 - Una compagnia di 11 giovani attori, tre lucani e otto emiliani, diretti da Tanino De Rosa, lucano d’origine, bolognese d’adozione, regista, attore e formatore teatrale, fino al 2006 direttore artistico del Teatro San Martino e della Compagnia "Il gruppo libero" di Bologna. Esperto in pedagogia teatrale, lavora con gli attori, sperimentando nuove tecniche, in locations spesso inusuali. A Potenza, per una residenza teatrale estiva voluta dall’ Associazione Basilicata 1799, che ha dato vita all’ anteprima dell’ormai affermato “Festival città delle 100 scale”, Tanino De Rosa e i suoi attori sono scesi ai margini della città, per ambientare al meglio “Quai Ouest” di Bernard-Marie Koltès, autore drammatico francese considerato tra i più importanti della fine del XX secolo, anche se poco conosciuto in Italia. Il set: la “pancia” del Ponte Musmeci, il ponte-monumento sul Basento alla periferia di Potenza, le zone adiacenti, l’interno delle spettacolari arcate, le arcate stesse. Uno spettacolo “itinerante”, in cui il pubblico segue gli attori, partecipa, si mescola alla scena, in un happening di un’ora e mezza. Uno spettacolo che ha comunque un testo drammaturgico definito. Racconta storie disperate e di degrado, che, man mano, si intrecciano. Personaggi solo apparentemente lontani, i cui destini si sfiorano, senza mai incontrarsi davvero. Una metafora delle contraddizioni sociali e dell’incomunicabilità moderna, che trova nella collocazione spaziale un valido aiuto. Gli spettatori, seduti, in piedi o inginocchiati nella “pancia” del Musmeci scosso di continuo dal passaggio delle auto, hanno potuto assistere, in un’atmosfera semibuia, ad uno spettacolo davvero moderno. Sullo sfondo, appena visibile attraverso il cemento delle arcate: le luci di Potenza in una calda, poco affollata, sera d’estate. Una scena che man mano si sposta: vicino ad un ideale falò, accanto alla vegetazione che costeggia il Basento, vicino ad una baracca. Luoghi che possono facilmente far pensare all’ hangar vicino al porto in cui il testo è ambientato dallo scrittore francese. Tutto sembra in divenire ma fermo; tutto è sospeso e scarno; i destini di nativi, immigrati, ricchi, poveri, giovani, vecchi, si sfiorano in maniera tragica, come in tutte le anonime periferie descritte, con realismo e visionarietà al tempo stesso, dagli autori metropolitani del ‘900. Per gli allievi, una buona prova d’attore. Per gli ideatori del Festival, la conferma di un’intuizione: quella di poter valorizzare gli spazi abbandonati. Il recupero e l’utilizzo dell’area intorno al grande ponte d’accesso a Potenza è una delle costanti dell’ Associazione Basilicata 1799, che qui ha portato – in cinque anni di festival - spettacoli acrobatici, architetti e volontari, per costruire un giardino in movimento, grandi artisti con le loro installazioni post moderne. Ora il Teatro. Quello più moderno ed emozionante, perché più vicino alla sensibilità del nostro tempo.
|
io lo ricordo così
Emilio Colombo. Noi lo chiamavamo Presidente, ma non lo sentivamo distante. Era una persona semplice. Si intratteneva volentieri con noi, che eravamo solo dei ragazzi. Lui era, di volta in volta, presidente del consiglio, ministro, presidente del parlamento europeo…per noi rimaneva Emilio Colombo, potentino come noi, al partito con noi. Nella nostra città nei fine settimana, sul nostro stesso corso, nelle nostre stesse chiese. Era uno di noi. Ci ascoltava. Ci consigliava. Ci redarguiva. Eppure non ricordo di averne mai avuto soggezione. Forse, allora, ne intuivo solo – ma senza troppa consapevolezza - la statura politica, nazionale e internazionale e l’importanza che ha avuto per lo sviluppo della nostra piccola Basilicata. Ascoltavo le sue parole, le sue analisi; mi piaceva la ferma capacità di mediazione, che traspariva dai suoi discorsi, quando cercava di comprendere e appoggiare le nostre scelte di giovani democristiani, non sempre proprio “allineati” ai voleri degli adulti. Colombo si è identificato con la Basilicata, senza distanze. E’ cosi che lo ricordo. Un uomo semplice, che- anche da ministro o presidente – si intratteneva senza barriere con i giovani della sua città.
|
Laura Presidente!
Laura Boldrini è Presidente della Camera. Una donna coraggiosa, volitiva, intelligente. Una donna con un grande senso dell’umanità. Una donna “organizzata”. Ho avuto l’ onore, l’ onere e il piacere di presentare il suo libro “Indietro Tutti” – la cui recensione riporto nella sezione “ho letto” /saggi e dintorn di questo sito. Un libro sui respingimenti in mare approvati dal nostro governo, a danno dei tanti extracomunitari in fuga da zone martoriate dalla terra. Laura io l’ho conosciuta quando si occupava per l’alto commissariato dell’Onu, con passione e grande partecipazione personale, del dramma di queste persone, che, alla ventura, in cerca di una speranza, il più delle volte venivano ricacciate in mare. Per tornare indietro, nel migliore dei casi. Laura racconta nel libro, e lo faceva anche quel giorno, a Potenza nel corso della presentazione del libro e poi, dopo, a pranzo con alcuni giornalisti – le storie sventurate e sconosciute di “persone”, che mai avrebbe definito “clandestini”. Una giornata, da cui è nata una bella “amicizia”. Almeno epistolare. Un confronto serrato sui temi sociali e dell’emigrazione. Che spero continui. E’ una gioia, per me, vederla - oggi - terza carica della Repubblica. In bocca al lupo, cara Laura!
|
Papa Francesco
eravamo andati in piazza San Pietro, una decina di colleghi, reduci da una lunga riunione in Casagit. Solo per curiosità. Pensavamo di vedere una fumata nera e tornare per cena all' Eur, dov'erano rimasti gli altri. Alcuni più attratti dal grande centro commerciale di fronte all'albergo, che da una passeggiata in Vaticano.
...E meno male. Eravamo lì neanche da mezz'ora, sotto la pioggia, quando dal comignolo della Cappella Sistina è cominciato ad uscire un fumo bianco, sempre più bianco e consistente....
E' stata una grande emozione. Il cielo si è rasserenato. La pioggia è cessata. Sembrava una serata ottobrina. Di quelle tanto piacevoli a Roma. Un'attesa lunga, più di un'ora e poi quel "Buonasera" del nuovo Papa....non avevo mai sentito un Papa dire "Buonasera".
E' un buon segno, come il nome Francesco, come il suo sorriso fermo, come la sua umiltà... E' stato bello esserci...
|
8 marzo - perché?
Quando ero giovane mi battevo per la parità, ma soprattutto per il “dialogo con gli uomini”. Non partecipavo ai coloratissimi cortei delle femministe. Preferivo confrontarmi sui temi caldi degli anni ’70, cercando un equilibrio tra valori, modernità, emancipazione, rivoluzione. Poi quest’ondata si è spenta. Ognuno è tornato nel suo privato. Ha trionfato l’ individualismo. Conquistate alcune leggi, che sembravano fondamentali, le donne degli anni ‘80 si sono confrontate con la carriera, il rampantismo, lo yuppismo. Io che frequentavo una facoltà universitaria piena di stranieri sentivo ancora, lontana, quell’onda rivoluzionaria, ma in una lingua che non era la mia….noi, sembrava non avessimo più niente su cui dibattere... Gli anni ’90 hanno portato il confronto con il lavoro. Il discrimine, mai dichiaratamente sessista, tra chi decide e chi “lavora”. Io - che per necessità contrattuali - mi occupavo ogni domenica di calcio, sentivo che il mio essere donna comprometteva il giudizio sulla mia professionalità. Cosa che non accadeva se mi occupavo di politica, giudiziaria o sanità. Gli anni 2000: la maturità, umana e professionale per me, la ripresa del dibattito tra e con le donne, che sono tornate ad urlare. Senza folklore. Con dolore. Con consapevolezza. Forti dei diritti acquisiti, deboli di una condizione che non è cambiata poi molto. L’emergenza – oggi che si denuncia di più – è quella della violenza, dello stalking fino all’omicidio. Del ricatto sessuale sul lavoro; della scelta quasi obbligata tra lavoro e famiglia. Un cammino lungo, che sembra attorcigliarsi su se stesso. Che, invece, procede. In questo 8 marzo la notizia è che – in Italia - ci sono più donne, e giovani, in Parlamento. Che in Basilicata c’è l’unica donna in Italia capo del Dipartimento delle Polizia Stradale. Ma anche che in Medio Oriente si annulla una maratona, da quest’anno non più aperta alle donne. E che in Siria le donne profughe cercano di mettere al riparo i propri figli dalla guerra civile. Fuggendo. Allora cosa e quanto è cambiato? Forse dovrò aspettare ancora altri 8 marzo, per capire...
|
Il percorso delle sette pietre
Le Piccole Dolomiti Lucane, sono un posto magico e incantato. Non solo Dolomiti in miniatura, che accendono la fantasia, stimolano l’immaginazione, invitano a sognare. Ma un luogo in cui la suggestione è tanta da far scivolare indietro nel tempo e nello spazio, fin dentro gli antri in cui vivevano le streghe. I luoghi e lo spazio ora raggiungibili attraverso il percorso delle sette pietre: installazioni scultoree su un antico sentiero contadino, dove si raccontano con le parole incise sulla pietra gli immaginari popolari. Una storia ispirata al racconto del giornalista e scrittore Mimmo Sammartino “Vito ballava con le streghe” edito da Sellerio. Il percorso letterario ha recuperato l’antico tratturo di due chilometri, che anticamente collegava Pietrapertosa e Castelmezzano – dove il racconto è ambientato. Un percorso culturale, visionario, paesaggistico. Per immergersi in una storia ancestrale, che fa parte della cultura, dimenticata, di tutti noi lucani.
|
Ognuno ci veda cosa vuole!
Quando frequentavo l'Orientale di Napoli studiavo il post-moderno. La professoressa di Inglese ci invogliava a riconoscerlo tra i vicoli di Napoli, dove antico e contemporaneo si mescolavano continuamente, in colori e atmosfere, che facevano intuire la vera essenza del post-moderno. Da ieri ci sono in città, a Potenza, 4 installazioni contemporanee, che vanno oltre il post-moderno. Quella che più ha fatto discutere e più ha suscitato curiosità è una serie di bandierine con i colori dell'arcobaleno, che sventolano ai lati dell'avveniristico Ponte Musumeci. L'idea è stata del francese Daniel Buren, che ho scoperto essere un grande nome dell'arte contemporanea, della ricerca sul colore e sulla connessione spazio temporale delle opere. Ha cercato di spiegarmi tutto questo in un italiano abbastanza comprensibile, ma ha poi detto che non puo' generalizzare il significato dell'arte contemporanea, quindi "ognuno ci veda quello che vuole!". E cosi, con questa esortazione in testa, ho proseguito alla scoperta delle altre installazioni in città: il labirinto vegetale di Michele Iodice al parco Baden Powell; la rete luminiscente di Giovanna Bianco e Pino Valente sul palazzo in degrado dell'ex biblioteca provinciale; l'installazione interattiva dello Studio Azzurro lungo la storica Scalinata del Popolo. E ho ripensato ai miei anni di Napoli. Le bandierine sul ponte Musumeci sono già una compagnia; la rete luminosa sulla ex biblioteca fa ripensare alla comunicazione perduta di un ex- luogo di cultura; le figure virtuali sulle Scale del Popolo parlano della città e della sua antica tradizione dei falò; nel labirinto del parco il Filo di Arianna si snoda ancora per i bambini del 2000. E "ognuno ci veda quello che vuole!". Purché ci sia l'emozione. Come insegnava la mia prof. dell'Orientale.
|
Concerto Claudio Baglioni
Un luogo incantato e suggestivo per un'opera-concerto. Le canzoni d'amore del primo Claudio Baglioni, quello di "Questo piccolo grande amore", supportate da video e parole, quelle del libro QPGA. Un concerto con assolute protagoniste la musica e la multimedialità, sullo sfondo dell'antica Cava del Sole a Matera. Pietra di tufo, musica, poesia, immagini e un pubblico partecipe e numerosissimo. Dopo 5 anni Claudio Baglioni è tornato in Basilicata. Portando come sempre arte, originalità e un pizzico di magia. Almeno per me!
|
il conto delle minne
è il libreria, ai primi posti nelle classifiche di vendita, il conto delle minne, delizioso romanzo della mia amica giuseppina torregrossa. non solo una saga familiare, ma una favola moderna in cui tutte le donne potranno riconoscersi. ve lo consiglio. è edito da mondanori e sarà tra i protagonisti del prossimo women's fiction festival a fine settembre a matera
|