Da La Gazzetta del Mezzogiorno del 23 0ttore 2002
Paginone Cultura & Spettacoli
La vita di corte raccontata
attraverso la novella in una cornice di giochi, danze e indovinelli
La prima edizione moderna del
libro di un singolare letterato del Cinquecento, quasi contemporaneo di
Shakesperae
“Aurelia” nell’Inghilterra dei Tudor
Un inedito testo di Gorge
Whetstone curato dalla giornalista Grazia Napoli
TUTTI I PROTAGONISTI
“La compagnia di gentiluomini e gentildonne, che prende
parte alle sette giornate di “exercises and pleasures” è una compagnia scelta,
con due giudici delle controversie: Isabella e Fabritio. Li contraddistinguono,
dunque, la serietà e la saggezza, determinate dall’età e dalla compostezza
delle loro persone, oltre che dall’esperienza. Giudici giusti e imparziali,
assegnano la ragione e il torto ai vari contendenti, solo dopo un attento esame
dei loro discorsi e delle loro ragioni, cercando sempre di svolgere una
funzione mediatrice. Isabella incarna la virtù e la saggezza femminili, nella
difesa di un amore casto, istituzionalizzato nel matrimonio. Il Doctor
Mossenigo, personaggio tra i più loquaci, è un tedesco misogino, orgoglioso,
che, dall’alto della sua cultura, interviene su tutto. Soranso, di nazionalità
italiana, è un personaggio molto colto, astuto e realista. Dondolo è un altro
italiano, per la precisione napoletano, uno dei più ironici personaggi di
“Aurelia”. Faliero è uno scozzese, personaggio molto legato alle convenzioni.
Monsier Bergetto è un francese molto amabile. Sostiene il potere della Bellezza
e il Matrimonio basato sull’amore. Le dame della compagnia hanno tutte le virtù
delle perfette dame di corte: Maria Belochi, Aluisa Vechio, Lucia Bella,
Hellena Dulce e Franceschina Sancta. Madonna Aurelia, Senior Philoxenus e Cavaliero
Ismarito racchiudono tutte le qualità di buon comportamento, cortesia, cultura,
ospitalità, del “getleman” e della perfetta “gentlewoman”. Madonna Aurelia e
Philoxenus sono ospiti perfetti: l’una presiede ai divertimenti e agli
esercizi; l’altro trae le conclusioni su tutti gli argomenti trattati.
Ismarito, personaggio-narratore, è esperto di tutto, conosce i miti, le teorie
rinascimentali, compone versi e canzoni, ama l’arte e la cultura”.
L’immagine
di Elisabetta I Tudor campeggia sulla copertina del libro “Aurelia di George
Whetstone”, edizioni Ermes, scritto da Grazia Napoli, giornalista della Rai
Basilicata. Sette giorni di festeggiamenti per raccontare la vita di corte nel
Cinquecento.
Il volume sarà presentato stasera
alle 18, a Potenza, nella sala conferenze della Banca di Roma (ex Banca
Mediterranea) in viale Marconi.
Viaggiatore
e curioso
“Aurelia, the Paragon of
Pleasuers and Princely Delights”, edito a Londra nel 1593, è l’opera di un
singolare letterato del Cinquecento inglese, George Whetstone, uomo di corte e,
allo stesso tempo, uomo d’armi, viaggiatore instancabile e “curioso”. Nel 1580
fu in Italia in diversi centri delle penisola tra cui Torino, Bologna, Roma,
Napoli, Ravenna e Venezia.
La Vita
In Novelle
“Aurelia” narra la vita
attraverso la Novella, in una cornice di giochi, indovinelli, danze, discorsi e
masques, in uno sfarzoso palazzo italiano, circondato da un bosco incantato,
alla corte di un nobile signore, tra Natale e Capodanno nel 1580. E’ qui che
capita per caso l’Autore, in viaggio in Italia, come tanti giovani inglesi
eruditi dell’età elisabettiana. Viene invitato a fermarsi e prendere parte ai
festeggiamenti, che delineano la vita cortese. Gli ospiti sono perfetti
cortigiani, proprio come li descrisse Baldassarre Castiglione nel suo libro.
Nobili che sanno danzare, sanno parlare, conoscono le arti e amano il teatro,
sanno di filosofia e di astronomia e narrano Novelle a scopo didattico e
moralizzatore. E proprio la “Novella”, piccolo e nobile genere, è il nucleo intorno
a cui ragionamenti, avvenimenti, divertimenti finiscono per convergere. In un
racconto breve è racchiuso un episodio di vita in un contesto storico ben
preciso. Famose novelle mutuate da Boccaccio, Bandello, Giraldi Cinthio, le
stesse novelle che - poi - ispirarono Shakespeare per le sue tragedie. Nella
stessa cornice del “Decameron” di Boccaccio, dei “Canterbury Tales” di Chaucer,
dell’”Eptameron” di Margherita di Navarra, l’autore/narratore, sotto la
maschera di Cavaliero Ismarito, giunge a Palazzo.
“Ogni
gesto o ragionamento – spiega Grazia Napoli – è teso a cercare la via della
moralità, attraverso l’esaltazione del matrimonio. Quel matrimonio atteso per la Regina Elisabetta e che non arriverà mai. Una moralità tutta protestante, per un’operazione
patriottica, che si infarcisce dell’erudizione dell’epoca, di una lingua ala
ricerca del suo stile in prosa, di una letteratura, che non è ancora quella di
Shakespeare, ma è – per ora – solo studio e sperimentazione. Ed ha come modello
i grandi narratori de Trecento e del Cinquecento Italiano”.
Tra i libri
A Londra
“Sono passati ormai molti anni,
da quando ho concluso questo lavoro – sottolinea l’autrice Grazia Napoli – E’
legato al mio periodo di anglista, di studiosa delle lettere e della cultura di
quella civiltà. Sono passati molti anni, da quando, in una lunga, fredda estate
londinese ogni giorno, spulciavo, in silenzio, tra le cinquecentine gelosamente
custodite nella North Library del Britih Museum, alla ricerca di ‘una notizia
in più’”.
Un lungo e faticoso lavoro di
esegesi linguistica, culturale, filologica e di ricerca delle fonti originali,
per dare corpo ad “Aurelia”, testo inedito di un autore minore quasi
contemporaneo di Shakespeare.
Vizi e Virtù
Di un’epoca
“Aurelia” – continua la giornalista
– mi intrigava già nel titolo: un nome di donna. Mi ha attratto poterne
scoprire il pensiero, la moralità, lo stile di vita, il posto a corte e in
società: mi ha affascinato indagare attraverso il personaggio femminile e i
suoi ospiti, opinioni, culture, vizi e virtù di un’epoca e delle sue donne.”
E di “Aurelia”, un’opera che
parla di amore, di matrimonio, di solitudine e dell’eterno contrasto tra i
sessi parleranno stasera, oltre alla stessa autrice, Maria Aurelia Mastronardi,
docente di Letteratura Italiana all’Università degli Studi della Basilicata e
Silvia Bigliazzi, docente di Lingua e Letteratura Inglese all’ateneo lucano.
All’incontro, moderato dal giornalista Rai Oreste Lo Pomo, interverranno il
Presidente della Provincia di Potenza Vito Santarsiero, il preside della
Facoltà di Lettere e Filosofia dell’ateneo lucano Aldo Corcella, la presidente
della Fidapa Maria Cuscino Marchese, la
responsabile della Fidapa Nunzia
Volonnino Giordano e il presidente delle Edizioni Ermes Lucio Attorre.
“Aurelia di Gerge Whetstone”,
di Grazia Napoli. Prefazione di Maria Aurelia Matsronardi. Potenza, Edizioni
Ermes, 2001- Pagg. 242
Luigia Ierace