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8 marzo - perché?
di Grazia Napoli





Quando ero giovane mi battevo per la parità, ma soprattutto per il “dialogo con gli uomini”. Non partecipavo ai coloratissimi cortei delle femministe. Preferivo confrontarmi sui temi caldi degli anni ’70, cercando un equilibrio tra valori, modernità, emancipazione, rivoluzione. Poi quest’ondata si è spenta. Ognuno è tornato nel suo privato. Ha trionfato l’ individualismo.

Conquistate alcune leggi, che sembravano fondamentali, le donne degli anni ‘80 si sono confrontate con la carriera, il rampantismo, lo yuppismo. Io che frequentavo una facoltà universitaria piena di stranieri sentivo ancora, lontana, quell’onda rivoluzionaria, ma in una lingua che non era la mia….noi, sembrava non avessimo più niente su cui dibattere...

Gli anni ’90 hanno portato il confronto con il lavoro. Il discrimine, mai dichiaratamente sessista, tra chi decide e chi “lavora”. Io - che per necessità contrattuali - mi occupavo ogni domenica di calcio, sentivo che il mio essere donna comprometteva il giudizio sulla mia professionalità. Cosa che non accadeva se mi occupavo di politica, giudiziaria o sanità.

Gli anni 2000: la maturità, umana e professionale per me, la ripresa del dibattito tra e con le donne, che sono tornate ad urlare. Senza folklore. Con dolore. Con consapevolezza. Forti dei diritti acquisiti, deboli di una condizione che non è cambiata poi molto. L’emergenza – oggi che si denuncia di più – è quella della violenza, dello stalking fino all’omicidio. Del ricatto sessuale sul lavoro; della scelta quasi obbligata tra lavoro e famiglia. Un cammino lungo, che sembra attorcigliarsi su se stesso. Che, invece, procede.

In questo 8 marzo la notizia è che – in Italia - ci sono più donne, e giovani, in Parlamento. Che in Basilicata c’è l’unica donna in Italia capo del Dipartimento delle Polizia Stradale. Ma anche che in Medio Oriente si annulla una maratona, da quest’anno non più aperta alle donne. E che in Siria le donne profughe cercano di mettere al riparo i propri figli dalla guerra civile.  Fuggendo.

Allora cosa e quanto è cambiato? Forse dovrò aspettare ancora, altri 8 marzo, per capire…..

  
  
  


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