Lady Orlando
di Grazia Napoli
La forma che si evolve e cambia, fino alla metamorfosi fisica, psichica, sociale e racconta la vita e la storia del mondo. Un processo possibile solo attraverso l’Arte, la Poesia, il Racconto.
È l’aspirazione di Orlando, il personaggio del romanzo di Virginia Woolf, che rincorre il suo sogno di scrivere e poetare e lo fa cambiando sembianze, vita, relazioni, sesso, pur rimendo umano/umana.
Orlando, a Biografy, (The Hogart Press, London 1928) è una lunga lettera alla amata Vita Sackville-West. Un pamphlet in forma di Burla, in cui la scrittrice, con maestria ed ironia, racconta l’evoluzione della Storia, della Donna, della Letteratura, dell’Arte, dell’Amore, del Sesso.
Orlando, giovane aspirante poeta dalle forme androgine, vive più vite e più forme: uomo, ermafrodito, donna, in una vicenda che attraversa quattro secoli, intreccia molteplici storie, trasforma e dilata la coscienza del protagonista.
Sedicenne annoiato, che gioca rintanato nel suo palazzo nobiliare, colpendo la testa di un pupazzo moro appeso al soffitto, nell’Inghilterra patriarcale e nazionalista del ‘500, fantasticando sui rumori, i suoni, le suggestioni, che arrivano dall’esterno; paggio alla Corte della Regina Elisabetta I, la “Regina Vergine” che lo trattiene come suo Favorito; Duca, che sceglie di lasciare l’alta società per avventurarsi – a 30 anni - tra i tumulti del mare e dei popoli, amando più donne e facendo tutte le esperienze possibili. Infine, Donna, prima zingara, poi colta, poi moderna e libera. Sempre - nell’animo e nei desideri – scrittrice.
Per due volte Orlando fa la strana esperienza di dormire diversi giorni. La prima, quando decide di partire per l’Asia, dove diventerà Ambasciatore e acquisirà nuove onorificenze; la seconda, da cui si sveglierà Donna.
Con il suo nuovo corpo dovrà fare i conti per il resto della vita. Se ne accorge immediatamente: l’atteggiamento degli uomini diventa riverente, ossequioso, attento alla privacy di una Signora. Orlando deve educare i propri sentimenti maschili alle convenzioni sociali che subiscono le donne. La sua anima non è mutata, il suo corpo sì. Pensa come un uomo, deve vivere come una donna: nelle Corti erudite del ‘ 700, durante le lotte politiche dell’‘800 liberale, nel primo ventennio, moderno e progressista, del XX secolo. Il romanzo-biografia, che inizia in età Elisabettiana, va avanti e si ferma, infatti, al 1928, anno della pubblicazione.
Il Duca Orlando è diventato Lady Orlando. Deve abituarsi alle stoffe degli abiti che si impigliano nei tacchi, alle parrucche, alla cura della bellezza, alle convenzioni sociali che la vogliono sposata e con figli. Lui/Lei che aveva resistito per 4 secoli!
L’ostacolo più difficile da superare è però quello della scrittura, del racconto, della Poesia. In fondo, Orlando è la biografia di Vita Sackville, ma è, soprattutto, la biografia della creatività e della emancipazione, in un romanzo che riesce ad esprimere compiutamente i due punti di vista, maschile e femminile.
La vita di Orlando travalica i Secoli e i Generi. Cosa che può fare solo la Letteratura.
Il lettore viaggia nel tempo e nello spazio grazie alle Maschere, ai Costumi, al Teatro. Orlando attraverso la metamorfosi, il passaggio da uomo ad ermafrodito a donna, da eroe ad eroina, è il simbolo della trasformazione continua, mai definita, del corpo, del genere, della mente. Una metamorfosi anche dei generi letterari: dalla poesia di corte, alla cultura popolare, a quella erudita, al romanzo modernista, di cui Virginia Woolf è riconosciuta fondatrice.
Continuità ed evoluzione per un cambiamento progressivo dello Spirito e della Forma, della Vita e dell’Arte. Ecco perché anche la Biografia è Romanzo: racconto senza tempo, né spazio. Né genere definito.
- Questo articolo è stato pubblicato sul n. 100 della rivista culturale online www.goccedautore.it diretta da Eva Bonitatibus
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