Proximo di Claudio Tolcachir, prima italiana a Potenza
di Grazia Napoli
Per la prima italiana del suo ultimo lavoro Claudio Tolcachir, regista e drammaturgo, pluripremiato a a livello internazionale,protagonista indiscusso della nuova scena teatrale argentina ha scelto la Basilicata, per poi spostarsi a Milano seconda e ultima data del suo tour nel nostro Paese.
Claudio Tolcachir ha solo 44 anni, esponente della nuova generazione di uomo di Teatro. Nel 1999 ha fondato la compagnia Timbre 4 nel suo appartamento di Buenos Aires. Una particolarità che la dice lunga sul tipo di innovazione teatrale di cui è portatore.
Claudio Tolcachir
"Proximo" è l'ultima produzione, messa in scena a Potenza - al Teatro Stabile - nell' ambito del Città delle Cento Scale Festival.
Il set ripropone la corsia di un' autostrada - con tanto di lampioni e guard rail - luogo di un viaggio ideale, su cui si aprono gli appartamenti dei due protagonisti. Fidanzati a distanza, simbolo dell' amore ai tempi moderni. Un amore che - nonostante la mancanza di incontri e di condivisione del tempo - cresce, matura, esiste.
Una drammaturgia intelligente, dialoghi serrati, linguaggio con frasi brevi e smozzicate, come nel parlato e nei brevi messaggi di testo digitali
I due attori - Santi Marín e Lautaro Perotti - pur essendo uno accanto all'altro, non si guardano, non si sfiorano, vivono ognuno nella propria solitudine: Pablo in Australia, Elian in Argentina. Ma hanno una certezza che arriva dallo schermo di un pc o di uno smartphone: li c'è il miglior fidanzato che abbiano mai avuto.
Bravissimi i due interpreti a marcare con i loro atteggiamenti il fatto che si trovino ai due capi del mondo.
Pablo vede Elian in tv. E' il divo di una telenovela, che sua madre guarda ogni giorno. Lo contatta e nasce la loro storia fatta di parole e immagini, di contatti virtuali. Una storia contemporanea di solitudine.
Santi Marin e Lautaro Perotti
Sullo sfondo: la vita quotidiana di un ragazzo emigrato in Australia, che sogna di tornare nella sua Argentina e quella dell'attore figlio di una famiglia in vista di Buenos Aires, alla ricerca della propria strada. Una rappresentazione visiva, guidata anche dal linguaggio e dalla cultura televisivi.
Próximo è però anche un'opera intima, che si interroga su quanto possiamo essere vicini a qualcuno, che è lontano. Quando la comunicazione si interrompe, a pc o smartphone spento, l'illusione di occupare lo stesso spazio svanisce e resta solo la solitudine e la consapevolezza della distanza. Eppure, i protagonisti riescono a costruire una loro intimità fatta di silenzi, sguardi mediati da un dispositivo tecnologico e soprattutto linguaggio.
Il pubblico è testimone della nascita e dell'elaborazione di questo amore. Quello di Tolcachir e dei suoi attori è un omaggio, in un mondo rassegnato e depresso, all'amore come atto di resistenza.
Uno spettacolo delicato e tenero, che ha "rapito" il pubblico potentino, nonostante il testo in spagnolo,a nche se supportato da sottotitoli.
|