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L'incanto dei Pupi
di Grazia Napoli





       Maggio 2006 – Non si era mai visto in Basilicata uno spettacolo così. Fatto di passione, colori, ironia, irruenza. Uno spettacolo che incanta adulti e piccini, che parla al cuore e agli occhi e racconta la saga eterna della vita.


       Per la prima volta in Basilicata – a Potenza e Policoro – è arrivata l’Opera dei Pupi Siciliani. Palermitani per la precisione. Uno spettacolo unico nel suo genere. Perché non si tratta di semplici marionette. E questo è stato subito chiaro ai tanti bambini presenti: lucani, ma anche - tanti - figli di siciliani, che vivono in Basilicata: i soci dell’ ”Associazione Archimede”, che hanno voluto  condividere – dopo i cantastorie e la gastronomia – un pezzo di Sicilia con i nuovi “concittadini”.
L’associazione esiste da qualche anno e raggruppa un centinaio di iscritti: siciliani venuti in Basilicata per lavoro o per amore. Un’associazione culturale aperta: a chi è figlio di siciliani – e questo è il mio caso; a chi abbia un particolare legame, magari solo sentimentale, con questa terra; a chi voglia conoscerla un po’ di più, anche solo attraverso i racconti nostalgici di chi vi è nato, ma anche attraverso iniziative, che ne ricordino la storia, le abitudini, la cultura, le tradizioni.


       E quale tradizione più  antica e radicata di quella dei Pupi?


       Un teatrino, più grande di quello delle marionette: per una saga cavalleresca. I Pupi sono gli antenati dei moderni burattini. Hanno grandi dimensioni – quelli catanesi ancor di più: quasi a grandezza naturale -  e sono completamente fatti a mano. Gli abiti colorati, ricamati, rifiniti nei minimi particolari, a coprire una sagoma di legno; le corazze pazientemente cesellate a mano; armi e pennacchi caratterizzano e abbelliscono queste speciali marionette. Eredi della tradizione teatrale e artigiana siciliana, i pupi, animati da mani abili e nascoste, regalano ancora divertimento, stimolano la fantasia dei più piccoli, strappano un sorriso agli adulti

       E’ successo anche n Basilicata, nella due giorni della “Compagnia Argento”, nata alla fine dell’ '800 a Palermo. Uno spettacolo pieno di fascino, di azione. I pupi della Compagnia di Vincenzo Argento sono quelli della tradizione palermitana: più piccoli e meno rigidi rispetto a quelli di scuola catanese. La tradizione dei pupari siciliani si tramanda faticosamente. Gli Argento hanno un laboratorio e un teatro a Palermo, dove costruiscono a mano i pupi, creano i dialoghi delle storie, mettono in scena le rappresentazioni. L’intera famiglia – padre, madre e tre figli - è impegnata in questo lavoro, per continuare a divulgare nel mondo un’arte faticosa e difficile. A Potenza sono arrivati direttamente dal Metropolitan di New York. Segno che la tradizione genuina emoziona ovunque. E si sposa bene con la modernità.

  
  
  

 
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