Da “Il Quotidiano” del 25 ottobre
2002
“Aurelia” rivive nel volume di Grazia Napoli
La prima edizione moderna di
“Aurelia” (opera del 1593 del letterato inglese George Whetstone) - pubblicata
dalla giornalista Grazia Napoli, per le Edizioni Ermes, Potenza – è stata
presentata l’altra sera nel capoluogo lucano nel corso di un convegno, al quale
hanno partecipato docenti universitari, studiosi ed esperti, che ne hanno
parlato in un confronto guidato dal presidente dell’Ordine dei Giornalisti
Oreste Lo Pomo.
Maria Aurelia Mastronardi – che
ha presentato il volume insieme a Silvia Bigliazzi e ne ha firmato la
prefazione – ha definito la pubblicazione dell’opera “un’operazione di notevole
spessore culturale”.
Grazia Napoli, tra l’altro, ha
messo in relazione i rapporti tra “Aurelia”, “opera che narra la vita
attraverso la novella, e l’archetipo per eccellenza della narrativa
cinquecentesca, il “Decameron”, che riscosse successo anche in Inghilterra.
Nella sua presentazione la Napoli – che è stata anche interprete e traduttrice – ha spiegato che l’opera è legata al suo
periodo di anglista ed è il frutto di una ricerca condotta nella North Library
del British Museum di Lontra. “Aurelia” – ha spiegato – è un’opera che parla di
amore, di matrimonio, di solitudine e dell’eterno contrasto tra i sessi. E’
un’opera erudita, in cui si “cita” quanto era conosciuto e conoscibile nel
‘500. E’ opera dell’Umanesimo europeo, che apre uno squarcio sul sapere, sulle
usanze, sulla cultura, sulle abitudini, sulle forme d’arte, le più svariate, in
auge nelle corti rinascimentali italiane.
Del novelliere e drammaturgo
Gorge Whetstone sono incerte sia la data di nascita, sia quella di morte; nel
1580 fece un viaggio in Italia, visitando alcuni fra i maggiori centro
culturali della penisola. La storia di “Promos e Cassandra”, compresa nella
quinta delle novelle raccolte in “Aurelia”, suggerì a Shakespeare – secondo
alcuni studiosi - l’intreccio per “Misura per misura”